Lecch bond e Lecco Ri-party: le proposte per la ripresa delle imprese

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Giacomo Zamperini

Giacomo Zamperini, dirigente regionale di Fratelli d’Italia

“Liquidità, solidarietà e flessibilità le tre prerogative per ripartire”

“Credo che il buonsenso in questo momento debba prevalere sulla prassi burocratica per favorire la ripresa delle nostre imprese locali. Per esempio, trovo scandaloso che nessuno si sia preoccupato, riaprendo i locali per fare servizio d’asporto, di modificare la normativa sull’Iva che così passa dal 10% della somministrazione al 22%, facendo ricadere i costi su chi, con tanta dignità, prova a pagare lo stipendio dei propri dipendenti, magari vendendo caffè o pastasciutte “take away”. Su questo tema specifico, ho subito chiesto all’onorevole Marco Osnato di interrogare il ministro affinché si possa porre subito rimedio, altrimenti, oltre che mortificare chi cerca di ripartire, si rischia di compiere un vero e proprio pasticcio”.

Giacomo Zamperini, ex consigliere comunale di Lecco oggi dirigente regionale di Fratelli d’Italia, lancia due proposte per far ripartire le imprese del territorio: “Forse i commercianti andrebbero ascoltati anziché multati, come abbiamo visto accadere in questi giorni durante alcune manifestazioni pacifiche ed innocue. Adesso serve loro liquidità, flessibilità e solidarietà da parte di tutta la nostra città. Per questo motivo, con alcuni esperti, abbiamo pensato di lanciare qualche proposta concreta, rivolta principalmente al settore ‘horeca’, bar e ristoranti per intenderci, ma estendibile a tantissime altre categorie”.

Lecch Bond e “Lecco Ri-Party” queste le prime due proposte di Zamperini: “La prima, consiste nel creare dei veri e propri prestiti con rendimento al 20% in un anno. Quindi, occorre individuare un portale che supporti l’iniziativa avvalendosi delle associazioni di categoria esistenti, oppure creando un nuovo contenitore che possa racchiudere tutti ed avere un carattere prettamente territoriale, come ad esempio una ‘associazione dei commercianti lecchesi’. Dopo, ogni cittadino che vorrà sottoscrivere il Lecch Bond, dovrà scegliere una o più attività commerciali da supportare, magari partendo da quelle in cui si rifornisce solitamente, e versare una quota minima, così che all’attività prescelta verrà immediatamente consegnato il denaro per poter ottenere liquidità. A questo punto, Il Comune, magari tramite l’associazione, garantirà un 10% di rendimento, ed il negoziante beneficiario il restante 10%. Quindi, da ottobre a maggio del 2021, il sottoscrittore potrà chiedere la restituzione del Lecch Bond in scadenza, direttamente al commerciante di fiducia. Mi spiego meglio con un esempio: se Zamperini decide di investire 100 euro per aiutare il meccanico che frequenta di solito, quando il Lecch Bond potrà essere riscosso, si recherà ad aggiustare la macchina ed avrà un credito di 120 euro, il 20% in più di quello che aveva investito inizialmente. Vale per bar, ristoranti, fioristi e via dicendo. Un pochino come si fa con la tesserina del caffè, in cui il decimo è in omaggio, solo su larga scala”.

La seconda proposta, il “Lecco Ri-Party”, consiste nel prestare spazi liberi della città ai locali pubblici, come bar e ristoranti, che ne facciano richiesta, favorendo così il distanziamento sociale non ottenibile altrimenti all’interno di una piccola bottega: “In questo periodo, in cui comunque è stata pagata per esempio la tassa sui rifiuti e quella per l’occupazione del suolo pubblico, alcuni commercianti si sono sentiti abbandonati dall’amministrazione comunale. Sarebbe un bellissimo gesto, già sperimentato altrove, quello di prestare temporaneamente ai locali limitrofi le piazze o le vie, i parchi ed i parcheggi, ovviamente usando un criterio efficace ed un sano buonsenso, senza farsi scoraggiare dall’eccesso di burocrazia. Così si favorirebbe la ripresa di queste attività economiche facendo un’iniezione di fiducia e si garantirebbe contestualmente la sicurezza dei lecchesi. Spero davvero che su queste ed altre proposte si apra un dibattito costruttivo da parte delle altre forze politiche, delle associazioni e degli amministratori locali”.