Lecco. La tregua politica fallisce. Il sindaco: “Il momento più brutto in 10 anni”

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Il consiglio comunale di lunedì trasmesso in diretta streaming lunedì sera

Il sindaco di Lecco tende la mano all’opposizione: “C’è bisogno di tutti”

Ma il centrodestra non perdona la lettera di Brivio a Fontana

LECCO – E’ durato solo una manciata di ore il tentativo di riconciliazione tra maggioranza e opposizione a Palazzo Bovara: il Consiglio comunale di lunedì (per la prima volta in diretta streaming) si era aperto con la mano tesa del sindaco Virginio Brivio a tutti gli schieramenti per affrontare insieme la ripartenza dopo il lockdown che ha bloccato la città per l’epidemia di Coronavirus, una proposta ritirata dallo stesso primo cittadino dopo gli attacchi arrivati dal centrodestra.

Brivio aveva indicato cinque obiettivi (vedi articolo) su cui intervenire per sostenere la città nei prossimi mesi. Un arco di tempo che, con lo slittamento delle elezioni, è aggiuntivo rispetto alla fine naturale del suo secondo mandato. Non saranno però tempi felici e neppure semplici da affrontare. Per questo il primo cittadino aveva auspicato la condivisione di questo percorso anche con i partiti all’opposizione.

“Il mio impegno è al servizio del Comune, non di una parte politica – ha sottolineato Brivio – abbiamo bisogno di tutti e l’auspicio è che, nel tempo che ci separa dalle elezioni, si tenga l’amministrazione comunale al riparo da una campagna elettorale permanente”.

La proposta del sindaco era quella di utilizzare la conferenza dei capigruppo, che raccoglie i rappresentanti di ogni schieramento, come luogo principale di confronto tra le parti. Una richiesta che era già arrivata all’indirizzo del sindaco da parte di esponenti sia di maggioranza e che della minoranza.

La Lega: “Disponibili al confronto ma serve coerenza”

“Se non l’avesse avanzata il sindaco l’avrei proposta io – ha riferito Cinzia Bettega, capogruppo della Lega Nord – la commissione è il luogo adatto a condividere soluzioni e idee. Noi siamo disponibili ma chiediamo coerenza. Lei, come dice, sia il sindaco dei lecchesi e non di una parte politica”

Cinzia Bettega (Lega Nord)

Al Carroccio lecchese non è piaciuta per nulla, infatti, la firma di Brivio alla lettera pubblica che i sindaci del PD di sette capoluoghi lombardi avevano indirizzato ad Attilio Fontana sulla gestione dell’emergenza (vedi articolo).

“Una volgare strumentalizzazione politica – ha commentato Bettega – in certe situazioni le polemiche vanno rimandate, invece ci si è accaniti contro chi stava lavorando in una situazione impensabile”. Così, anche in vista delle elezioni la Lega chiede coerenza “perché oggi il candidato del PD – Mauro Gattinoni (ndr) – è l’unico che sta proseguendo la campagna elettorale”.

“Viviamo l’ora più buia, se non siamo tutti insieme adesso, allora quando? – ha proseguito il consigliere della Lega – noi ci saremo con le nostre proposte”.

Sempre dal centrodestra, anche il consigliere Filippo Boscagli ha auspicato il confronto “purché diventi effettivo nella pratica”  ed Emilio Minuzzo di Forza Italia ha chiesto “una collaborazione stringente a tutti i livelli istituzionali, con maggiore riguardo con la Regione, l’unica che ci sta mettendo i soldi finora. Collaboriamo sì, ma in un’ottica costruttiva. Carta bianca non la daremo a nessuno”.

Emilio Minuzzo (Forza Italia)

Lo stesso consigliere forzista ha poi rincarato sulla missiva dei sindaci del centrosinistra. “Adesso si chiede la condivisione e l’aiuto di tutti. Quando si firmano le lettere come sindaci della città capoluogo, però, non si chiede il parere di nessuno e nel sottobosco si opera con posizioni requisitorie nei confronti del nostro ente superiore. Si è deciso di fare polemica politica in un momento difficile, penso sia il messaggio peggiore che si possa dare”.

Il sindaco non ci sta: “La città non merita questi toni”

Parole che hanno fatto traboccare il vaso e sufficienti rompere la fragile intesa, tanto da spingere il sindaco ad una durissima replica:

“Prendo atto, con molto rammarico, che non si riesce a tenere un profilo istituzionale. Non mi sarei mai aspettato un tono politico di questo tipo, un livello che questa città non si merita – è intervenuto Brivio – prendo atto che non ci sono le condizioni e ritiro la proposta fatta a inizio  Consiglio”.

Quella lettera – ha proseguito Brivio in riferimento alla missiva dei sindaci a Fontana – è fatta di domande, non di accuse politiche, su questioni su cui non si riusciva ad avere risposte dalla Regione, domande comuni a quelle dei sindaci che governano città di centrodestra. Era una lettera rispettosa al contrario del tenore di altre risposte date da alcuni amministratori regionali e governatori nazionali – ha detto il sindaco Brivio – se non siamo in grado dal basso di cambiare la politica, allora ognuno si tenga i propri ruoli. Mi spiace molto, ma molto. E’ forse la cosa più brutta capitata negli ultimi dieci anni. Si è persa un’occasione, mi auguro non l’abbia persa la città”.

Virginio Brivio, sindaco di Lecco

Una reazione, quella del primo cittadino, che ha smosso l’intero consiglio comunale ad un riavvicinamento. “Sono vicina al sindaco che si è fatto carico delle difficoltà della città, l’ha vista cambiare e subire gli effetti di questa situazione” è intervenuta Elisa Corti del PD.

“Dimostriamo di essere all’altezza del nostro ruolo” ha aggiunto il capogruppo dei ‘dem’, Vittorio Gattari ricordando che proprio la Lega, a livello nazionale, “continua la sua campagna elettorale”.

Cine Corti di Appello per Lecco e il consigliere di sinistra Alberto Anghileri hanno chiesto entrambi un ravvedimento da parte di tutti. “Fate un passo verso la città”. Parole di distensione sono arrivate anche dal centrodestra che ha rassicurato sul proprio apporto nelle future discussioni.