L’Enpa nazionale ‘bacchetta’ Lecco sull’ordinanza anti-randagi

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Preavviso di ricorso al Tar da parte dell’Ente Protezione Animali sull’ordinanza del Comune

La presidente Rocchi: “Un vero e proprio maltrattamento e contraria alla legge sul randagismo”

LECCO – Anche l’Enpa nazionale contro l’ordinanza del Comune di Lecco che vieta di dare cibo agli animali randagi o selvatici: attraverso l’avvocato Claudia Ricci, l’ente per la protezione degli animali ha inviato al municipio del capoluogo un preavviso di ricorso al Tar per chiedere l’annullamento o la revoca dell’ordinanza.

“Se il sindaco non la annullerà siamo pronti a rivolgerci al Tar – ha affermato Carla Rocchi, Presidente nazionale Enpa – Far mancare cibo e acqua ai tanti animali di cui persone di buon cuore si prendono cura ogni giorno può considerarsi un vero e proprio maltrattamento ed è contraria alla legge sul randagismo (n.281/1991 ). Invece di abusare di provvedimenti connotati da urgenza il Comune dovrebbe fare delle istruttorie molto precise, magari convocando degli esperti della materia ai tavoli, e cercare delle soluzioni etologiche e scientifiche per affrontare i problemi e contemporaneamente educare la cittadinanza alla convivenza con questi animali”.

Nella diffida Enpa ricorda che le ordinanze “contingibili ed urgenti, devono essere sorrette da comprovate ragioni ed istruttorie. Pertanto, tale strumento deve considerarsi legittimo solo se si tratta di emergenze sanitarie o di igiene pubblica reali e concrete e non già puramente ipotetiche”.

Inoltre sottolinea che “impedire ad un soggetto di nutrire le colonie feline, i gatti e cani liberi accuditi, i cani vaganti (ancor più nel periodo estivo con animali disidratati o in quello invernale con animali in ipotermia), integra una possibile ipotesi di reato ai sensi dell’art. 544 ter Cod. Pen., provocando ai medesimi animali, grave strazio e sofferenza”.

“Un’ordinanza – afferma Claudia Ricci, avvocato Enpa- che si pone in netto contrasto con la legge nazionale n.281/1991 che all’art. 1, stabilisce che lo Stato condanna gli atti di crudeltà contro gli animali, i maltrattamenti ed il loro abbandono, al fine di favorire la corretta convivenza tra uomo e animale. Il Sindaco deve porre in essere ogni cautela e attività volta a proteggere il proprio territorio ma non a scapito della salute e del benessere degli animali che pure sono sottoposti alla sua tutela!”