Liliana Segre, da Lecco solidarietà e una proposta: “Sia cittadina onoraria”

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Da PD e sinistra lecchese vicinanza alla senatrice reduce di Auschwitz

Alberto Anghileri: “Diamole la cittadinanza onoraria di Lecco”

LECCO – Da oggi due carabinieri la scorteranno nei suoi impegni pubblici, una misura di sicurezza decisa dalla Prefettura di Milano a seguito delle minacce ricevute via web e dopo lo striscione di Forza Nuova appeso davanti al tetro dove era ospite: al centro di tutto questo c’è una donna di 89 anni, sopravvissuta all’Olocausto, la senatrice a vita Liliana Segre.

Porta il suo nome la commissione contro l’antisemitismo, l’odio e il razzismo istituita qualche giorno fa al Senato dopo un voto accompagnato da polemiche, per l’astensione del centrodestra, che ha innescato il caso politico.

Marinella Maldini, PD

“A Liliana Segre tutta la nostra solidarietà. – scrive Marinella Maldini, segretaria provinciale PD provincia di Lecco Tutti noi vorremmo e dovremmo essere la sua scorta. Unitamente a tutto il PD lecchese chiedo perdono alla senatrice Segre e rinnovo stima e affetto a una Grande Italiana”.

Domani in municipio, Alberto Anghileri (Con la Sinistra Cambia Lecco) depositerà il testo della richiesta all’amministrazione comunale di conferire la cittadinanza onoraria alla senatrice.

“Ad una donna con il suo passato, che riceve 200 messaggio di odio ogni giorno, dobbiamo dimostrare che l’Italia non è questa cosa qua, ma è un altra” ha spiegato Alberto Anghieri.

Cittadinanza onoraria

La città di Varese ha già approvato, con il voto favorevole anche della Lega, un’analoga richiesta giunta in consiglio comunale. Varese è la città dove, a soli 13 anni, Liliana Segre fu arrestata mentre tentava di fuggire dalle persecuzioni contro gli ebrei, cercando rifugio in Svizzera.

Alberto Anghileri (Con la Sinistra Cambia Lecco)

“Lecco è la città di Pino Galbani, sopravvissuto a Mauthausen, persona che fino all’ultimo ha continuato a preservare la memoria di quei fatti con i suoi racconti, negli incontri pubblici e nelle scuole – ha ricordato Anghileri – è importante che non si faccia finta di nulla, che non si aspetti troppo tempo e che lo si faccia senza divisioni”.

Liliana Segre, quando scappò da Milano per rifugiarsi a Ballabio

C’è una motivazione in più. Lecco è parte della storia vissuta dalla giovanissima Liliana Segre che, nel 1943, trovò riparo nella vicina Ballabio, presso la famiglia Pozzi conoscenti del padre, prima di partire per il varesotto ed essere arrestata.

“Ricordo che mi venne a prendere a Inverigo un certo sig. Pozzi con la sua motocicletta per portarmi a Ballabio, in Valsassina – raccontava la senatrice nel libro che racconta la sua storia – in seguito andai a Castellanza, in casa Civelli. Amici eroici, quelli con la ‘A’ maiuscola, estranei alla zona grigia. Persone semplici che con naturalezza trasformarono la loro vita in un capolavoro, pur senza rendersene conto”.

E se fosse Ballabio a conferire la cittadinanza onoraria a Liliana Segre? Il sindaco Alessandra Consonni, contattata telefonicamente,  ha fatto sapere che si è interessata alla vicenda ‘ballabiese’ della senatrice  e al riguardo ci farà sapere.