“Lo stage non è un lavoro”, il PD chiede un cambio di passo anche in Comune

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Pietro Regazzoni, consigliere comunale del PD

Approvata in consiglio comunale a Lecco la mozione del PD sul tema del lavoro giovanile

Chiesto l’impegno dell’amministrazione nel favorire apprendistati in municipio e nelle società collegate

LECCO – E’ stata approvata durante il consiglio comunale di ieri sera, a Lecco, la mozione del PD sul tema dei giovani e dell’utilizzo del contratto di stage o tirocinio nel mondo del lavoro. Una mozione, quella presentata dal PD, a sostegno della campagna ‘Lo stage non è lavoro’” promossa congiuntamente dal gruppo “Lo stagista frust(r)ato” e dai Giovani Democratici di Milano.

“Noi, come gruppo consiliare del Partito Democratico di Lecco, siamo convinti che l’ingresso nel mondo del lavoro non debba essere sinonimo di precarietà e zero tutele – spiegano dal Pd- In questa fase di crisi economica e di grandi difficoltà dal punto di vista del mondo scolastico e della formazione questa mozione risulta ancor più urgente. Oggi più che mai, riteniamo necessario accendere i riflettori sull’utilizzo spesso scorretto e sub ottimale del tirocinio extra-curriculare favorendo laddove è possibile, e necessario, l’entrata dei giovani nel mercato del lavoro con un contratto di apprendistato in grado di coniugare l’aspetto formativo con maggiori tutele durante l’occupazione”.

Con l’approvazione di questa mozione da parte del Consiglio comunale – spiegano i proponenti della mozione Pietro Regazzoni e Nicolò Paindelli– abbiamo chiesto al Comune di Lecco di dare l’esempio su questo tema così importante per le fe fasce d’età più giovani. In particolare, impegniamo l’Amministrazione di Lecco su 4 fronti, a partire dal sostenere in ogni sede politica e amministrativa questa iniziativa al verificare la possibilità di riconoscere un’indennità per i tirocini di durata superiore ad un mese”.

“Proponiamo – aggiungono – un cambio di passo concreto per recepire e integrare queste proposte all’interno dell’attività della macchina amministrativa, favorendo l’utilizzo del contratto di apprendistato agli studenti che abbiano concluso lo stesso da non più di sei mesi e allargando questo strumento anche alle società partecipate”.