Nuova sede del Comune, Forza Italia: “Finalmente avremo una risposta”

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Comune di Lecco

Questa sera il sindaco svelerà la relazione del Politecnico sul costo dei lavori nell’ex banca

I consiglieri di Forza Italia: “Persi i soldi del PNRR. Oggi avremmo già potuto avere un nuovo municipio”.

 

LECCO – “Questa sera con un ritardo di un anno, forse troveranno risposta le nostre domande, che poi sono quelle dei cittadini lecchesi: Quale sarà il futuro della nostra sede Comunale? 

Una cosa è certa, negli ultimi 12 mesi le decisioni scellerate dell’amministrazione hanno portato a numerose e pesanti conseguenze: Centinaia di migliaia di euro spesi per fantomatici e ridomandanti studi di fattibilità; 7 milioni di euro del PNRR regalati ad altri comuni; dimissioni della Presidente del Consiglio Comunale Francesca Bonacina già consigliere più votato della maggioranza; segretario generale, dirigenti, posizioni organizzative fuggiti per ovvie motivazioni di opportunità; frazionamento degli uffici comunali con aggravio di spesa e maggiori disagi per i cittadini; opacità nella gestione della pratica a livello istituzionale; sedi messe in vendita e poi rintegrate nel patrimonio comunale senza spiegazioni; organico del comune che nei calcoli cresceva e diminuiva nel suo numero solo per giustificare l’operazione; verifiche in corso da parte dell’autorità giudiziaria; cifre inventate dagli assessori in merito alla sostenibilità economica dell’operazione.

E tutto questo per cosa? Per una sede più “prestigiosa”, a detta del Sindaco.
Fa riflettere questa gestione frettolosa e grossolana da parte di chi si è venduto in campagna elettorale come sobrio e concreto. 

Non pensino di giustificare la non fattibilità della loro proposta presso la ex Deutsche Bank con la questione dell’aumento dei costi energetici, perché lo stesso aumento colpirà le eventuali alternative vecchie o nuove: in ogni caso quindi questa interruzione (che doveva essere di soli 2 mesi) causerà un ulteriore danno alle casse pubbliche.

Oggi infatti avremmo potuto avere un lotto completo del nuovo Comune in via Marco d’Oggiono, un lotto quasi terminato e avremmo potuto ragionare con numeri (veri) sulla ristrutturazione di Palazzo Bovara: invece l’amministrazione si è incaponita su un progetto faraonico destinato ad affondare come il Titanic.

A questo punto il Sindaco ha solo due possibilità: abbandonare la nave (la banca) come Schettino oppure da buon comandate affondare insieme alla nave, rassegnando le sue dimissioni”.

Emilio Minuzzo, Simone Brigatti, Gianni Caravia
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