Nuovo municipio, il centrodestra: “Ci costerà quattro volte il Bione”

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I consiglieri comunali di centrodestra

Il passo indietro sull’ex Politecnico e la scelta di una nuova sede agita l’opposizione

“Operazione rischiosa, vigileremo sulle scelte della maggioranza”

LECCO – “La rilevanza delle cifre in gioco, nell’ordine di decine di milioni di euro e il fine ultimo dell’operazione, ovvero una nuova sede per il Comune di Lecco, ci impone di utilizzare tutti gli strumenti a nostra disposizione per vigilare sulle scelte della maggioranza”.

Lo fanno sapere in una nota, tutti insieme, i consiglieri comunali di centrodestra Giuseppe Ciresa, Emilio Minuzzo, Cinzia Bettega, Filippo Boscagli, Giacomo Zamperini, Simone Brigatti, Gianni Caravia, Antonio Rossi, Andrea Corti, Stefano Parolari, Marco Caterisano uniti nel definire rischiosa l’operazione che l’amministrazione comunale sta per mettere in atto vendendo l’ex Politecnico, che avrebbe dovuto essere la sede del nuovo municipio (vedi articolo), aprendo a nuove possibili scelte.

Non è ormai un segreto che una delle ipotesi in campo sia quella che il Comune possa acquisire in futuro il palazzo della Banca Popolare di Lecco per farci la propria nuova sede. Già il 2 novembre l’aula sarà chiamata a ratificare la messa in vendita dello stabile universitario di via Marco d’Oggiono.

Lo stabile di via Marco d’Oggiono che sarà messo in vendita

“Il metodo di lavoro proposto dall’attuale amministrazione ormai non ci stupisce, ma ci preoccupa perché decisioni su tematiche cruciali per il futuro della città, vengono presentate in fretta e furia e liquidate senza ponderate riflessioni nel giro di una settimana – spiegano i consiglieri di centrodestra – Il progetto sull’immobile di Via Marco d’Oggiono, acquistato, non senza difficoltà, tre anni fa dopo un lavoro concertato con Regione e Provincia, viene completamente accantonato per ragioni risibili, rischiando di allungare i tempi dei lavori a discapito della sicurezza sia del personale, sia dei cittadini”.

“Le valutazioni di ordine tecnico, economico e progettuale che avevano portato a tale acquisto con voto unanime e con il consenso di tutte le istituzioni, sono diventate, secondo Sindaco e Assessori, carta straccia e soldi pubblici cestinati – aggiungono – L’operazione prevista, ammonterà a circa 4 volte la completa riqualificazione del Bione e 10 volte quella di Villa Manzoni e le fonti di finanziamento proposte hanno un carattere del tutto ipotetico e aleatorio: il rischio è che non ci siano le garanzie economiche per salvaguardare opere, investimenti e servizi di cui la città ha bisogno oggi, come ad esempio il nuovo Lungolago”.

“Non è quindi per noi accettabile – concludono – trattare il più grande progetto degli ultimi anni per Lecco alla stregua della compravendita dei lavatoi. Per la prima volta il cambio di Passo si è visto, ma si tratta di un’inversione di marcia rispetto al proprio programma elettorale!”