Il nuovo documento punta a rafforzare la sinergia tra il sistema sanitario e quello universitario
Governance integrata e aumento delle strutture sono alcuni punti del programma
MILANO – La bozza per il nuovo Protocollo d’intesa tra Regione Lombardia e gli Atenei, valido per il triennio 2025-2028 è stata presentata il 7 Maggio a Palazzo Lombardia durante l’incontro tra l’assessore regionale al Welfare, Guido Bertolaso, il Direttore Generale Welfare, Mario Melazzini, e i Rettori delle Università lombarde sedi di Facoltà di Medicina e Chirurgia.
L’obiettivo del documento è quello di rafforzare la sinergia tra sistema sanitario e sistema universitario, promuovendo una governance integrata e una programmazione strategica condivisa, in grado di ottimizzare risorse, ruoli e funzioni.
La novità di spicco introdotta da Regione Lombardia riguarda la centralizzazione della pianificazione per gli inserimenti di figure universitarie all’interno degli ospedali, con la Direzione Generale Welfare come interlocutore e riferimento diretto dei Rettori, che prima del provvedimento venivano contattati direttamente dai singoli enti sanitarii.
E’ prevista dal protocollo anche la ridefinizione della rete dei Poli Clinico-Assistenziali a carattere universitario, con la distinzione tra Ospedale sede di corso di laurea e Ospedale di insegnamento. Inoltre, la rete formativa dedicata alle Scuole di Medicina e di Specializzazione verrà estesa a tutte le ASST lombarde e alle ATS, ad AREU e ACSS.
Le novità non finiscono: con il nuovo accordo verrebbe ampliato anche il numero delle strutture a direzione universitaria, oggi circa 300, che potranno diventare oltre 400. L’apicalità delle strutture verrà proposta dall’università e la designazione verrà concordata con la Direzione Generale Welfare.
“Questo Protocollo – ha dichiarato l’assessore al Welfare Guido Bertolaso – non è solo un accordo tecnico, ma un vero patto strategico per il futuro della sanità di questa regione. La collaborazione con le Università è fondamentale, un gioco di squadra per costruire sistema in cui la ricerca, la didattica e la cura procedono di pari passo, per dare risposte concrete e tempestive ai bisogni di salute. La Lombardia investe nella formazione dei medici, nel rafforzamento della rete ospedaliera e nella qualità dell’assistenza. Vogliamo che ogni struttura sanitaria possa essere anche luogo di alta formazione, in un sistema integrato e omogeneo. L’ampliamento della rete aiuterà a portare universitari ma anche specializzandi anche in aziende minori”.
“Il Protocollo punta a superare le criticità applicative emerse, attraverso una maggiore omogeneità, trasparenza e coordinamento nella gestione dei percorsi formativi e assistenziali, valorizzando il ruolo della ricerca e della didattica come leve per l’innovazione del sistema sanitario regionale” fanno sapere i responsabili dell’accordo.