Olimpiadi, a Lecco il territorio si mobilita: “Lavoriamo insieme e da subito”

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Primo confronto a Lecco sulle opportunità offerte dalle Olimpiadi Milano Cortina

L’invito è a non stare con le mani in mano. “Bisogna fare presto”

LECCO – Non c’è tempo da perdere: a poco più di una settimana dall’assegnazione delle Olimpiadi Invernali 2026 a Milano Cortina, è già iniziato il confronto a Lecco sull’opportunità che il grande evento sportivo può rappresentare anche per il capoluogo manzoniano e la sua provincia.

Un’occasione che il territorio lecchese, situato proprio nel mezzo tra Milano e la Valtellina, non vuole farsi sfuggire.

Il consigliere comunale Filippo Boscagli

Al consigliere comunale di Lecco, Filippo Boscagli, va il merito di aver aperto la discussione, organizzando a Palazzo Bovara il primo incontro sul tema. Un appuntamento che ha riunito allo stesso tavolo la Regione, rappresentata dai lecchesi Antonio Rossi, sottosegretario ai Grandi Eventi Sportivi, e il consigliere regionale Mauro Piazza, il Comune di Lecco con il vicesindaco Francesca Bonacina e il mondo dello sport, rappresentato da Marco Riva della giunta regionale del Coni.

Tante le realtà presenti al dibattito, dalle associazioni sportive a quelle imprenditoriali, e diversi consiglieri comunali di maggioranza e opposizione.

“Abbiamo voluto lanciare un invito a lavorare tutti insieme e da subito perché non si ripetano gli errori fatti in passato, in particolare in occasione di Expo, opportunità che avremmo dovuto sfruttare meglio” ha esordito Filippo Boscagli, coordinando gli interventi.

Lavoro di squadra è la parola d’ordine anche per il vicesindaco Bonacina, “serve coralità tra enti pubblici ma anche nei rapporti con il privato, seguendo tutti una strategia condivisa”.

Paesaggi, sport ma anche strade da sistemare

Il vicesindaco Francesca Bonacina

Per Bonacina sono due gli elementi su cui puntare: “Lecco non può essere solo un luogo di passaggio, ma è una destinazione turistica a tutti gli effetti e dobbiamo avere tutte le carte in regola ancor prima delle olimpiadi. Siamo l’oasi naturale di Milano, a soli 40 minuti dalla metropoli ci sono i nostri paesaggi. Ci contraddistingue anche il fattore sportivo, con le tante eccellenze dello sport che sono presenti in città”.

“Non siamo solo un passaggio ma il crocevia per raggiungere la Valtellina – è intervenuto Claudio Usuelli, presidente della Provincia di Lecco – Il problema principale sono le infrastrutture. Ho già detto ad Anas di guardare alla SS36, alla Lecco Bergamo e al prolungamento della Tangenziale Est. I disagi accaduti in questi mesi sulla Statale 36 non sono accettabili. Se capitassero in occasione delle olimpiadi sarebbe una figuraccia planetaria per il territorio”.

Il consigliere regionale Mauro Piazza e Claudio Usuelli, presidente della Provincia

Mauro Piazza ha esortato tutti “a non aspettare che cadano i frutti dall’albero, dobbiamo essere capaci di portare a Lecco e far fermare a Lecco chi si sposterà verso la Valtellina. La Regione ha creduto fortemente nelle olimpiadi, anche quando altri erano scettici e Antonio Rossi è stata una figura fondamentale del successo ottenuto”.

Rossi: “Tanta voglia di riscatto”

Rossi, a cui la Regione ha affidato il ruolo chiave di sottosegretario ai Grandi Eventi sportivi, ha seguito da vicino l’iter che ha portato all’assegnazione delle olimpiadi.

“C’era tanta voglia di riscatto – ha raccontato – soprattutto dopo il ‘no’ alla candidatura di Roma per le olimpiadi 2024 e l’uscita della nazionale dai Mondiali con la sconfitta contro la Svezia. Volevamo ridare credibilità al nostro Paese”.

Antonio Rossi e Marco Riva del Coni

Rossi ha svelato che, in fase di preparazione del dossier presentato a Losanna, ha provato a proporre i Piani di Bobbio come sede di gare, “si pensava di fare il salto con il trampolino sullo Scellera e la combinata nordica sulla pista di fondo, ma i problemi erano tanti, soprattutto dal punto di vista dell’accessibilità”.

Senza gare, dove nasce quindi l’occasione per Lecco? Ha chiesto il consigliere Boscagli. “I fondi erogati dal Comitato Olimpico Nazionale non possono essere dirottati su Lecco, ma la Regione può investire nei comprensori, nell’impiantistica sportiva, nel turismo e nelle infrastrutture – ha spiegato Rossi – Abbiamo convocato la commissione montagna che tratterà questi temi, i progetti legati alle singole province e dove ospitare le delegazioni”.

Promuovere la Lecco sportiva

Per Marco Riva del Coni “dovremo costruire progettualità legate ai valori delle olimpiadi (eccellenza, rispetto e amicizia) che guardino non solo ai giochi invernali ma a tutte le federazioni di tutti gli sport”.

Da sinistra Gianni Menicatti e Giuseppe Ciresa di Confcommercio

Una promozione sportiva di Lecco auspicata anche da Gianni Menicatti, ricercatore economico e volto del Panathlon lecchese: “Dobbiamo puntare all’attrattività sportiva del territorio di Lecco, che può essere sede di eventi importanti, promuovendo anche le diverse imprese presenti sul territorio che producono per lo sport”.

Le imprese

Le imprese appunto, anche per loro le olimpiadi possono essere un’occasione da non perdere. “Il nostro territorio non può essere esportato come un prodotto ma può essere attrattivo e noi abbiamo tanto da offrire” è intervenuto Piero Dell’Oca, vicepresidente di Api Lecco e Sondrio.

A sinistra i rappresentanti del mondo imprenditoriale e a destra i consiglieri comunali Corti e Perossi

Giuseppe Ciresa di Confcommercio ha ricordato il ruolo di Lario Fiere e dell’agenzia del turismo che vi avrà sede “e che ha l’obiettivo di promuovere tutto il territorio di Lecco, Como e della Brianza. Ci dobbiamo credere tutti”.

Serve qualità

Franco e diretto, come nel suo stile, l’intervento del consigliere comunale Giovanni Colombo: “Oggi a Lecco mancano le strutture e anche la mentalità. Non è possibile che una città come la nostra non abbia alberghi. dobbiamo aiutare gli imprenditori che vogliono investire in questo settore e che creano lavoro”.

“Il turismo non si fa con chi viene a mangiare il gelato la domenica – ha proseguito – serve più qualità, in tutto, a patire dai ristoranti e dai locali pubblici. In altre zone, come nelle Dolomiti, la mentalità è stata cambiata molti anni fa, mi auguro sia possibile anche qui. Ma bisognare fare presto, come per la Lecco Bergamo: se non la si inizia subito, difficilmente sarà pronta per il 2026”.