Orso attacca uomo, l’on. Brambilla: “Chiudere sentieri frequentati da orse e piccoli”

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L'Onorevole Michela Vittoria Brambilla
L'onorevole Michela Vittoria Brambilla

La parlamentare lecchese e presidente dell’Intergruppo per i diritti degli animali e la difesa dell’ambiente

“Pensare di punire gli orsi con la detenzione o con la morte perché ‘fanno gli orsi’ è assurdo e crudele”

VAL DI RABBI (TN) – Un uomo di 39 anni è stato attaccato ieri mattina da un orso in Val di Rabbi (Trento), sui monti sopra l’abitato di Pracorno, a circa duemila metri di quota. L’orso lo ha attaccato a un braccio e alla testa, dopo essere riuscito sfuggire l’uomo ha chiesto aiuto ed è stato portato in ospedale.

Sulla questione è intervenuta la parlamentare lecchese Michela Vittoria Brambilla, presidente dell’Intergruppo parlamentare per i diritti degli animali e la difesa dell’ambiente: “Pronta guarigione a chi ha incontrato l’orso sul suo cammino, ma pensare di punire gli orsi con la detenzione o con la morte perché fanno gli orsi è assurdo e crudele. Come tutta la fauna selvatica i grandi carnivori sono un patrimonio da difendere, senza se e senza ma”.

“Innanzitutto – premette l’on. Brambilla – auguro pronta guarigione alla persona che con l’orso ha avuto un incontro troppo ravvicinato, ma forse non imprevedibile. Gli accertamenti in corso diranno se, come credo, si tratta del classico caso di una femmina intenta a proteggere i propri piccoli. Deve essere l’uomo a usare prudenza nell’andare per boschi, habitat degli animali selvatici e quindi anche dell’orso, con la massima attenzione proprio in questo periodo, quando gli animali escono dal letargo e sono affamati”.

“I grandi carnivori tornati a vivere sul nostro territorio – sottolinea – sono e restano un patrimonio da proteggere senza esitazioni, come stabilito negli accordi internazionali, e non certo una minaccia da sradicare. Una migliore convivenza è possibile, come dimostra l’esperienza di altre regioni in Europa e in Italia, come il parco d’Abruzzo. Occorre più impegno da parte delle autorità per informare correttamente residenti e turisti e per segnalare il pericolo dove c’è, occorre maggiore attenzione da parte di chi frequenta i boschi. Sarebbe importante chiudere le aree frequentate dalle orse con i piccoli e tenere i cani sempre al guinzaglio quando si passeggia nei boschi. E di certo non è possibile punire, con la detenzione o con la morte gli orsi colpevoli di fare gli orsi”.