Pescate. Il sindaco scrive al ministro Lamorgese: “Non riusciamo a tenere a casa la gente”

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Dante De Capitani, sindaco di Pescate
Il sindaco di Pescate Dante De Capitani

PESCATE – Il sindaco Dante De Capitani scrive al Viminale per sottolineare una difficoltà che accomuna molti sindaci: “Non riusciamo a tenere in casa i cittadini alla luce del fatto
che il DPCM relativo consente che le persone possano uscire di casa per fare attività
fisica e sportiva”.

“Gentile signora Ministro
In considerazione della pandemia che ha colpito e sta colpendo tutto il Paese, Le
esprimo le difficoltà di tanti sindaci nel tenere in casa i cittadini alla luce del fatto
che il DPCM relativo consente che le persone possano uscire di casa per fare attività
fisica e sportiva.
Questo rende i nostri percorsi montani e le nostre ciclabili a lago e a fiume percorse
da pedoni e ciclisti di ogni provenienza, che utilizzano impropriamente questa
“necessita” non vietata ma che risulta a mio avviso pericolosa, in quanto nella
fattispecie, incrociando persone su una ciclabile larga un paio di metri oppure su un
sentiero, risulta impossibile mantenere le relative distanze di sicurezza.
Ciò determina possibilità di contagio molto alte, perché nella pratica fisica e
sportiva specialmente, fiatone, sudore e goccioline biologiche sono veicoli pericolosi
di infezione.
Le chiedo quindi di intercedere nel Consiglio dei Ministri per far vietare queste
pratiche in un provvedimento governativo che obblighi le persone che non hanno
impellenti impegni di lavoro o di vere necessità a rimanere in casa.
La ringrazio anticipatamente nel frangente, e anche per aver riscontrato molto
efficacemente la mia del 11 settembre 2019″.