Piazza e Mambretti a Gattinoni: “Chieda chiarezza al Governo invece di fare polemica politica”

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A destra Beppe Mambretti e Mauro Piazza

LECCO – I sindaci di centrosinistra se vogliono sprecare il loro tempo per la polemica politica facciano pure. La chiarezza però devono chiederla al Governo ciarlatano che sostengono a Roma, che trasparenza non conosce in nulla, ma detiene il primato di ostilità verso la Lombardia e i lombardi, al punto di cadere in un errore evidente che è costato ai nostri territori molto mancati guadagni e molta incertezza.

L’applicazione della zona rossa per il nostro territorio da parte del Governo è una scelta su cui Regione Lombardia ha manifestato le proprie perplessità fin dal primo momento: una contrarietà che si è estesa all’intero  metodo utilizzato per l’algoritmo che stabilisce le fasce di rischio e che è sfociato nel ricorso fatto davanti al TAR.

I flussi di Regione Lombardia, infatti, sono sempre stati inviati correttamente, come l’Istituto Superiore di sanità ha sempre validato ogni settimana. I dati regionali sono sempre stati coerenti con i flussi provenienti dai sistemi informativi delle ATS, mantenendo anche le eventuali incompletezze senza interventi forzati da parte di Regione. I tecnici regionali non hanno mai inserito in modo artificioso dati: alla Lombardia interessa una valorizzazione realistica della pandemia, non forzare una lettura semplificatrice.

Quanto al Sindaco Gattinoni, più che di chiarezza, che chiede a gran voce, può dare lezioni di traveggole.

In questi mesi ha detto tutto e il contrario di tutto sui colori da applicare alla nostra provincia: prima in autunno ha chiesto fosse gialla senza nessun elemento scientifico di riscontro, smentito pochi giorni dopo dal tragico montare della seconda ondata: situazione che sarebbe dovuta essere lezione sufficiente per smetterla di parlare di cose che non sa; invece, eccolo puntualmente a dirci, qualche settimana fa, che era necessario rimanere in zona rossa proprio nel momento in cui emergevano dati scientifici sempre più evidenti che questa scelta fosse una forzatura del suo governo romano. Una dichiarazione che oggi appare sotto una luce diversa, a meno che il nostro aspirante virologo già sapesse qualcosa rispetto alle scelte dissennate e non fondate del governo amico, e le volesse cosi avvallare ex ante per così ottenere qualche riga d’inchiostro da parte della stampa.

Caro Sindaco l’unica credibilità che manca alla istituzioni è quella prodotta da questi atteggiamenti, dove si seguendo il vento senza approfondire e gli ordini del partito per non dispiacere ai reggenti.

Gattinoni forse si dovrebbe occupare dei ritardi del piano vaccinale del governo che fa slittare ulteriormente la possibilità alle fasce più a rischio di essere immuni al Coronavirus, magari può così cogliere l’occasione di sollecitare e approfondire i motivi di questa attesa prolungata con qualche amica Ministro con cui in campagna elettorale era solito essere in stretto contatto e in confidenza. Siamo certi che a lui daranno le vere informazioni, a noi comuni mortali ancora nascoste, per così proseguire nel seguire lo spartito più adatto.

Mauro Piazza – Consigliere regionale
Beppe Mambretti –  Coordinatore Lecco Merita di Più