Reddito di cittadinanza e Quota 100, soddisfazione in casa M5S

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Massimo Riva Cinque Stelle M5S
Massimo Riva - M5S

L’intervento di Massimo Riva, consigliere comunale dei 5 Stelle a Lecco

Reddito di Cittadinanza e Quota cento, ecco le novità

LECCO – Non può che essere di grande soddisfazione il commento che giunge dai Cinque Stelle di Lecco dopo l’approvazione del cosiddetto ‘decretone‘ che contiene le misure principali dell’accordo di governo tra Lega e M5S: il reddito di cittadinanza e la riforma delle pensioni, entrambe oggi una realtà

“Due importanti obiettivi raggiunti – commenta il consigliere comunale dei Cinque Stelle, Massimo Riva – Con il Reddito di Cittadinanza si pongono le basi per combattere in maniera seria la povertà e l’emarginazione conseguente la perdita di lavoro, scongiurando quelle situazioni che nei casi più disperati spesso portavano a gesti estremi”.

Il consigliere comunale Massimo Riva

“Ora lo Stato si impegna a sostenere chi non trova lavoro – prosegue Riva – aiutando in un percorso di reinserimento e formazione. Non è una misura semplicemente assistenziale, come superficialmente è stata definita da alcuni, è semmai una misura che va a colmare una lacuna inaccettabile”.

Pensioni, Quota 100

“Con Quota cento si pongono le basi per il superamento della riforma Fornero e delle sofferenze che ha provocato” spiega Riva .

“Si offre, a chi ha compiuto 62 anni e ha versato almeno 38 anni di contributi, di andare in pensione anticipata rispetto ai requisiti della Fornero (che nel 2019 arrivano a 67 anni per gli uomini e 66 anni e 7 mesi per le donne)”.

“Un anticipo che può arrivare fino a 5 anni – precisa l’esponente dei Cinque Stelle – percependo una pensione corrispondente ai contributi versati, che sarà inferiore a quella che si sarebbe ottenuta andando in pensione a 67 anni, ma sarà anche percepita per 5 anni in più”.

Reddito di cittadinanza, quali requisiti?

  • Essere cittadini italiani, europei o lungo soggiornanti e risiedere in Italia da almeno 10 anni, di cui gli ultimi 2 in via continuativa;
  • ISEE inferiore a 9.360 euro annui;
  • Patrimonio immobiliare, diverso dalla prima casa di abitazione, fino ai 30.000 euro annui;
  • Patrimonio finanziario non superiore a 6.000 euro che può arrivare fino a 20.000 per le famiglie con persone disabili.

Si stima che circa 5 milioni di persone in Italia siano sotto la soglia di povertà.

Il 47% dei beneficiari del reddito di cittadinanza sarà al Centro-Nord e il 53% al Sud e Isole.  Secondo le stime del governo ne fruiranno anche 255.000 nuclei familiari con disabili.

Reddito di cittadinanza, come ottenerlo?

Si può richiedere sia direttamente all’ufficio postale che in via telematica, oppure al CAF.

L’INPS verifica se si è in possesso dei requisiti. Il Reddito di cittadinanza viene erogato attraverso una normalissima prepagata di Poste Italiane. Dopo l’accettazione, il beneficiario verrà contattato dai Centri per l’impiego per individuare il percorso di formazione o di reinserimento lavorativo da attuare.

La durata è di 18 mesi.

  • entro i primi 12 mesi, la prima offerta di lavoro potrà arrivare nel raggio di 100 km – 100 minuti di viaggio. Se viene rifiutata la seconda offerta potrà arrivare nel raggio di 250 km e se anche questa viene rifiutata, la 3° offerta potrà arrivare da tutta Italia;
  • dopo il 1° anno, anche la prima offerta potrà arrivare fino a 250km, mentre la 3° potrà arrivare da tutto il territorio nazionale.
  • dopo i 18 mesi tutte le offerte possono arrivare da tutto il territorio nazionale. Lo Stato resta al tuo fianco: Per le famiglie con persone con disabilità, le offerte di lavoro non potranno mai superare i 250 km.

Viene escluso dal Reddito di Cittadinanza chi:

  • Non sottoscrive il Patto per il Lavoro o per l’Inclusione sociale;
  • Non partecipa alle iniziative formative e non presenta una giustificazione;
  • Non aderisce ai progetti utili per la comunità predisposti dai Comuni;
  • Rifiuta la terza offerta congrua;
  • Non aggiorna le autorità competenti sulle variazioni del proprio nucleo;
  • Fornisce dati falsi. In questo caso, si rischiano da 2 a 6 anni di carcere.