Risse in viale Turati: “La soluzione non può essere solo l’intervento delle forze dell’ordine”

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Corrado Valsecchi
Corrado Valsecchi (Appello per Lecco)

Corrado Valsecchi (Appello per Lecco) accende i riflettori sul disagio giovanile

“Dobbiamo fare molto di più come istituzioni ricercando soluzioni che possano contribuire a riportare una sana socialità”

LECCO – Corrado Valsecchi, capogruppo di Appello per Lecco, interviene nel dibattito a seguito dei fatti di violenza e delle risse avvenute in questi giorni tra Viale Turati, la stazione e il centro città.

“La cronaca di questi giorni evidenzia i fatti, le risse in viale Turati o alla Stazione di Lecco. Inevitabili gli interventi di opinionisti e politici. Ma sarebbe un grave errore occuparci dei casi di viale Turati senza affrontare il vero problema che sta alla radice del disagio sociale che non riguarda certo solo la città di Lecco. Ho in mano la foto di un mio conoscente al quale, in Brianza, hanno fratturato la mandibola con un cazzotto solo per aver chiesto a un ragazzo di non bestemmiare. Non possiamo derubricare lo scenario che coinvolge due anni di pandemia ad un problema di viale Turati. Il problema c’è e la vigilanza va rafforzata, ma il nostro sguardo è l’attenzione istituzionale si deve riversare necessariamente sul profondo disagio psicologico che colpisce i giovani in modo particolare, che sono coloro che più di tutti hanno sofferto questi terribili anni di distanziamento sociale. Basta chiedere a psichiatri e psicologi quale è la situazione, basta chiederlo ai medici del pronto soccorso non già di Lecco ma dell’Italia intera e oltre. Quindi va bene parlare delle risse in viale Turati, vedere i filmati dei residenti, sostenere l’indignazione popolare, ma bisogna renderci conto che dobbiamo fare molto di più come istituzioni ricercando soluzioni che possano contribuire a riportare una sana socialità attraverso iniziative che impegnino tutta la comunità ad affrontare i problemi, comprendendo che gli eccessi e gli episodi di violenza non potranno essere risolti, solo ed esclusivamente, con la richiesta di intervento delle forze dell’ordine. Facciamo in modo tutti quanti di contribuire a ridurre il disagio giovanile attraverso l’ascolto e anche il confronto con queste generazioni mettendoci in gioco perché, ricordiamoci, si tratta pur sempre dei nostri figli o dei nostri nipoti”.