Scuole superiori, Rocca: “Ecco le sfide che la Provincia deve sapere vincere”

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Dall’opposizione, Felice Rocca sprona la Provincia sul tema della scuola

“Non si perda la visione d’insieme. Avanti con i progetti già avviati, pensati per rendere edifici e offerta didattica al passo con i tempi”

LECCO – Creare un campus scolastico in cui riunire gli istituti superiori di Lecco città; realizzare un polo tecnico a Merate, con tanto di laboratori, per rinforzare ancora di più l’alleanza con le realtà imprenditoriali del territorio specializzate in microelettronica; arrivare alla costruzione della nuova Villa Greppi a Monticello. Senza dimenticare di dare letteralmente corpo al neo-indirizzo in agraria all’istituto Marco Polo di Colico attraverso la realizzazione della nuova ala che dovrà ospitare gli studenti del corso recentemente istituito.

Sono le sfide che il consigliere provinciale Felice Rocca lancia oggi, dai banchi dell’opposizione, agli amministratori provinciali che dallo scorso dicembre, a seguito del rinnovo delle cariche consiliari, sono subentrati alla guida di Villa Locatelli.

 

 

Una sorta di simbolico passaggio di testimone (seppure da parti politiche contrapposte) con annesso l’invito, chiaro e stentoreo, a non perdere mai la visione d’insieme e a ragionare intorno alla scuola come a un mondo che deve formare e guidare i ragazzi verso l’età adulta.

Da cinque mesi in opposizione

Sia chiaro, nessuno ha la bacchetta magica e i margini di azione sono pochi di fronte a problemi difficili da risolvere, oserei quasi dire cronici. Da cinque mesi, seduto tra i banchi della minoranza in un ruolo che prima non conoscevo, sto guardando questa realtà con occhi diversi, pungolando la maggioranza sugli investimenti che reputo necessari” sottolinea l’assessore osnaghese, che la realtà della scuola l’ha prima conosciuta a livello comunale come assessore all’Istruzione (dal 2014 al 2019 con la prima Giunta Brivio) interfacciando poi, dal 2019 al 2021, come consigliere provinciale con delega all’istruzione alle 14 istituzioni scolastiche lecchesi che fanno riferimento alla Provincia di Lecco.

Felice Rocca
Felice Rocca

“Insieme al collega Marco Passoni, competente per l’edilizia scolastica, ci siamo adoperati per migliorarle e ammodernarne, non solo dal punto di vista strutturale, ma anche degli indirizzi puntando sull’innovazione e sulla capacità di intercettare i bisogni della realtà imprenditoriale del territorio”.

Le prime variazioni di bilancio

Un interesse e una passione che non vogliono venire meno, anche nel nuovo ruolo di minoranza.
La settimana scorsa, il 2 maggio per l’esattezza, il consiglio provinciale ha approvato il rendiconto di gestione dell’esercizio finanziario 2021 e le prime variazioni al bilancio di previsione 2022/ 24. In quell’occasione si è parlato non solo delle importanti risorse destinate per interventi di manutenzione ordinaria e straordinaria negli edifici scolastici, ma anche di fondi ad hoc costituiti per le scuole e di investimenti complessivi per circa 11 milioni e mezzo di euro (vedi articolo).

Una seduta del consiglio provinciale

“Nulla di nuovo sul fronte degli investimenti”

“Il capitolo delle manutenzioni ordinarie non è una novità di questa consiliatura: nell’ultimo consiglio è stato semplicemente incrementato, rispetto alle previsioni, decisamente basse per mancanza di risorse correnti, di bilancio presentate dalla maggioranza, alla luce di un maggiore trasferimento per il 2022, che non era ancora stato registrato, di 650 mila euro dallo Stato. Una somma ripartita tra strade, personale e scuola con quest’ultima destinataria di 130mila euro circa e della promessa, in un patto tra gentiluomini, di nuovi incrementi nelle prossime variazioni di bilancio”. Anche per quanto gli investimenti dei prossimi mesi, ricapitolati in una tabella riassuntiva elaborata dagli uffici provinciali, si tratta, per Rocca di un deja vù: “Sono tutti progetti che avevamo già elaborato noi nella precedente amministrazione provinciale, guardando il mondo della scuola nel suo complesso, dalla manutenzione ordinaria a quella straordinaria, passando per l’innovazione e il ricambio degli indirizzi”.

I nuovi indirizzi a Colico e Merate

Gli esempi arrivano dai casi di Colico e Merate, dove già da questo gennaio le famiglie degli studenti che dovevano iscriversi al primo anno delle superiori hanno potuto scegliere tra un nuovo corso di agraria al Marco Polo di Colico e quello in elettronica al Viganò di Merate. “Due nuove possibilità che nascono da istanze del territorio, la cui bontà è stata confermata dalle iscrizioni. Al Viganò partirà l’indirizzo elettronico con una classe di 23 studenti e bisognerà ragionare in futuro sulla possibilità di ingrandire gli spazi riservati ai laboratori per evitare che si debba rinunciare ad alcuni indirizzi per fare spazio ad altri”.

L’istituto Marco Polo di Colico

A Colico la creazione e crescita dell’istituto agrario dovrà andare di pari passo con la costruzione di una nuova ala dell’istituto da dedicare proprio a questo settore. “E bisognerà arrivarci in questi due anni e mezzo in modo che gli studenti che inizieranno a settembre potranno trovare spazio per il triennio. Con questa offerta, capace di intercettare la domanda di studenti e famiglie anche al di fuori dei confini dell’Alto Lago, si è riusciti a rivitalizzare i numeri di questa scuola, dandole una nuova prospettiva di un futuro ancora in autonomia”. Del resto, lo spettro della denatalità incombe anche sulle scuole lecchesi, chiamate a dover rinnovarsi e stare al passo con i tempi per non perdere attrattività, qualità e numeri.

A destra Felice Rocca durante lo sciopero promosso lo scorso autunno a Merate da parte degli studenti del Viganò

Non è un caso se l’indirizzo di elettronica a Merate nasce dalle richieste dell’aziende locali, sponsorizzate da Confindustria Lecco. “Le scuole non devono essere solo dei contenitori e gli sforzi per renderle moderne, funzionanti e dignitose, devono andare di pari passo con quello di formare gli studenti dando loro sbocchi concreti nel mondo del lavoro e dell’università. Giustissime quindi le istanze degli studenti quando si lamentano, come era successo lo scorso autunno al Viganò a Merate (vedi articolo), delle tapparelle rotte, del riscaldamento che non funziona, dei bagni guasti. La capacità delle istituzioni deve esser quella di guardare a questo mondo cogliendo però le esigenze diverse e complementari che lo interessano, dando una prospettiva agli investimenti”.

Il progetto della liceo scientifico sportivo all’Agnesi di Merate

In questo senso si inquadra anche il finanziamento, accordato lo scorso anno, per la riqualificazione degli spazi sportivi esterni e la progettazione della costruzione di una nuova palestra a servizio del liceo Agnesi e dell’istituto Viganò a Merate. “Era un atto dovuto se si vuole arrivare all’attivazione del liceo scientifico sportivo anche qui. In Provincia abbiamo solo un istituto che offre questo indirizzo, il Bachelet di Oggiono e la domanda eccede di gran lunga la richiesta. Sarebbe interessante creare un polo scolastico sportivo a Merate sfruttando la vicinanza delle scuole superiori alla piscina, campi da tennis e alla pista di atletica”.

Il liceo Agnesi di Merate

Lecco e il disegno di un campus scolastico

Un’ipotesi, quella di un polo unico, nelle vesti di un campus scolastico, che Rocca vedrebbe bene anche su Lecco, dove molti edifici scolastici sono vetusti e obsoleti. “Bisogna avere la volontà di compiere uno sforzo per arrivare a un ragionamento condiviso con l’altro ente locale (il Comune, ndr) per razionalizzare gli spazi e creare un’area attrezzata, accessibile e accogliente in cui raccogliere gli istituti superiori. Altrimenti corriamo il rischio di realizzare una serie di lavori costosi, che, alla fine risultano però solo dei palliativi”.

Villa Greppi e un investimento da 20 milioni di euro

Tra le sfide aperte, un posto di prim’ordine lo ricopre Villa Greppi e il progetto da 20 milioni di euro per la creazione di una nuova scuola. “L’istituto di Monticello ha da sempre una grande attrattiva, dovuta anche all’ottima qualità formativa. È ormai acclarato che l’edificio sia vetusto e che non sia più possibile effettuare interventi tampone. Per cui è necessario percorrere tutte le strada per trovare le risorse per edificare la nuova area chiarendo, una volta per tutte, la questione dell’edificabilità del terreno di Monticello”.
Rocca conclude: “Sono sfide importanti che arrivano dopo gli interventi già eseguiti al Rota di Calolzio, al Fumagalli di Casatenovo e al Bachelet di Oggiono che bisogna saper vincere se vogliamo che i nostri istituti siano al passo con i tempi”.