Stazione. Zamperini (FDI): “Va presidiata sempre, anche con le forze armate”

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Giacomo Zamperini

Dopo l’episodio di domenica, Fratelli d’Italia insiste sui controlli in stazione

“Non abbassare la guardia. Grazie alla Polfer ma se insufficiente chiediamo aiuto all’esercito”

LECCO – “Ieri pomeriggio nella stazione di Lecco, un cittadino straniero ubriaco ed irregolare in Italia ha impedito il traffico dei treni, bloccando un binario ed ostacolando il lavoro del personale ferroviario. Prima di essere fermato, si è messo perfino a lanciare dei sassi contro un treno fermo, danneggiandolo e lasciando di stucco i presenti” così Giacomo Zamperini, già consigliere comunale di Lecco e dirigente regionale di Fratelli d’Italia (qui l’articolo)

“Nei mesi scorsi abbiamo raccolto nei gazebo in piazza tantissime firme per chiedere maggiore sicurezza in stazione con anche un supporto fattivo e concreto alle Forze dell’Ordine che non smetteremo mai di ringraziare per il loro ottimo lavoro. Abbiamo chiesto la riapertura della stazione al traffico veicolare per impedire che rimanga un luogo isolato, oltre che per evitare gli innumerevoli disagi per chi deve accompagnare o venire a prendere i propri cari ai treni”.


“Premesso questo, mi chiedo perché ieri pomeriggio non ci fosse nessuno a vigilare la zona della stazione ed i passeggeri in arrivo e in partenza, anche perché pare che la Polfer avrebbe smontato il presidio all’ora di pranzo, prassi comune alla domenica pomeriggio. Ovviamente, nessuno si sogna di colpevolizzare gli agenti che ogni giorno si mettono al nostro servizio, ma è impensabile lasciare scoperta la vigilanza della stazione, a maggior ragione in momenti come questi dove dovrebbero essere controllate le persone in arrivo ed in partenza sui treni. L’emergenza coronavirus prevede dei protocolli ben precisi che vanno rispettati, ma non possiamo chiedere al personale ferroviario di sostituirsi alle Forze dell’Ordine nel far mantenere le regole”.

“Infatti, tutti noi siamo grati ai medici e agli infermieri impiegati in prima linea nella lotta al coronavirus, ma non dobbiamo dimenticarci di ringraziare anche il personale adibito al trasporto pubblico, che ogni giorno fa il suo dovere mettendo a rischio la propria incolumità e, troppo spesso, senza nemmeno avere in dotazione una fornitura adeguata degli strumenti di sicurezza come mascherine e guanti”.

Se carenza organico Polfer, impieghiamo l’esercito

“Perciò, se come è immaginabile esiste una carenza di organico nelle file della Polfer, questa va colmata con l’assunzione di nuovi agenti e, nel frattempo, torno a suggerire l’utilizzo delle Forze Armate come ausilio nel presidiare le zone nevralgiche e particolarmente a rischio della nostra città, in primis la stazione ferroviaria. Con l’aiuto dell’Esercito, eviteremmo così di dover lasciare sguarnita la stazione, aiuteremmo il personale delle ferrovie a lavorare in serenità anche in momenti drammatici come quelli che stiamo vivendo, e soprattutto sarebbero disincentivati tutti i comportamenti scorretti di chi pensa sempre di poter fare ciò che vuole, infischiandosene delle regole e restando impunito, come accaduto nel caso di ieri pomeriggio”.