Stop al nuovo municipio. La maggioranza con il sindaco: “Scelta giusta”

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Gattinoni difende il percorso fatto per il nuovo municipio e la scelta di fermare a fronte dei costi troppo elevati.

“L’ex Deutsche Bank era un’opportunità, ma costi lievitati. L’ex Poli? Errore di metodo: prima acquistato e poi fatte le valutazioni”

 

LECCO – “Per dodici mesi non ho parlato, se non in sede istituzionale per rispetto dei consiglieri comunali, tuttavia molti hanno parlato, pur non essendo informati o lo erano in maniera approssimativa, superficiale”. Esordisce così il sindaco Mauro Gattinoni nella conferenza stampa convocata all’indomani della relazione illustrata dagli esperti del Politecnico che, di fatto, ha stroncato il percorso per la nuova sede del Comune.

Troppo alti i costi stimati (vedi articolo), sia per quanto riguarda l’ipotesi dell’ex banca di Piazza Garibaldi che per la demolizione e ricostruzione dell’ex ateneo di via Marco d’Oggiono.

L’edificio dell’ex Banca Popolare al centro della discussione sulla nuova sede del palazzo comunale di Lecco

La vera sorpresa non è che l’ipotesi della banca costa, ma che anche l’opzione Marco d’Oggiono costa, risultando non praticabile ed è un computo parziale perché alle somme stimate vanno aggiunte quelle della ristrutturazione di Palazzo Bovara, che verrebbe mantenuta – spiega il sindaco – Quanto emerso è che le due alternative sarebbero state equivalenti per costo al metro quadro ma con una superficie più ampia, per l’edificio di piazza Garibaldi” .

Un edificio più grande quello dell’ex banca che , secondo l’amministrazione Gattinoni, sarebbe stato in grado di accogliere tutta l’operatività del municipio al contrario dell’ex sede del Politecnico sulla quale si erano concentrati i piani della precedente amministrazione.

Il sindaco Mauro Gattinoni

“Prima è stata comprata la sede, poi si è cercato di capire come strutturarla, questo è stato l’atto più critico – dice Gattinoni dei predecessori – noi però non abbiamo abbandonato quel percorso, tanto che abbiamo finanziato il secondo lotto con 7,2 milioni. Nel luglio dello scorso anno è emersa un’alternativa che, ai prezzo del 2021, poteva essere oltremodo interessante. Spostando i 16 milioni previsti per via Marco d’Oggiono, sommandoli con 9 milioni di alienazioni, l’operazione sarebbe stata fattibile”.

Un problema di costi, ricalcolati dagli stessi esperti del Politecnico nella loro relazione, resa con qualche mese di ritardo, in accordo con lo stesso Comune, proprio per attuare la revisione dei prezzi dopo il decreto del Ministero di giugno.

Fino a 52 milioni le stime per l’ex Deutsche Bank, oltre i trenta milioni per la demolizione la ricostruzione del Politecnico ma per il Comune, ha spiegato lo stesso e confermato dall’assessore Pietrobelli, la soglia massima di indebitamento non avrebbe dovuto superare i 20 milioni di euro.

“In mano solo un progetto di prefattibilità”

Non sono state presentate invece cifre aggiornate sui prezzi della sola ristrutturazione dell’ex università che la precedente giunta Brivio stava portando avanti, ma se ne stima un aumento comparabile a quello rilevato per la sua ricostruzione. In ogni caso quell’opzione è stata scartata dall’amministrazione Gattinoni perché ritenuta non adeguata ad accogliere l’intera macchina comunale e gravata anche dai costi di Palazzo Bovara.

L’immobile in via Marco D’Oggiono

“Non c’erano progettazioni esecutive – spiega Gattinoni rispondendo alle domande dei giornalisti – abbiamo ereditato solo un progetto di prefattibilità tecnico economica per il lotto 1, con progetto definitivo arrivato a febbraio 2021 e quello di prefattibilità pe il lotto 2. Se avessimo proseguito su quell’ipotesi, con i tempi tecnici necessari, avremmo visto iniziare i lavori nel gennaio 2022, ad essere ottimisti”.

‘Chi doveva fare, non è partito per tempo’ aveva detto in aula il sindaco in riferimento ai precedenti amministratori. Ma quando prima? “Prevedevano di assegnare i lavori entro il luglio del 2020 ma quel cronoprogramma è saltato, io lo giustifico a causa del Covid e ho rispetto per tutto il lavoro che è stato fatto, ma se contestano me sui tempi….”

Maggioranza concorde

Con il sindaco erano presenti in conferenza stampa i rappresentanti delle forze di maggioranza, tutte concordi sulle scelte prese. “A Lecco serve una sede del municipio nuova? Si, A questi costi? No – è intervenuto  Alberto Anghileri di Con La Sinistra Cambia Lecco – Lo dico da tifoso dell’ex Deutsche Bank che, oltre a sistemare il Comune, quella soluzione avrebbe evitato che piazza restasse un parcheggio per i prossimi 10-15 anni”.

I consiglieri Alessio Dossi e Alberto Anghileri

“Noi siamo stati cauti fin dall’inizio, non abbiamo mai posto il tema del nuovo comune – è intervenuto Alessio Dossi di Ambientalmente – la dislocazione oggi degli uffici su più sedi diverse, garantendo la sicurezza degli operatori, una soluzione sicuramente non da 10 ma da 6,5. Con le risorse non spese sul nuovo municipio auspichiamo si possano portare avanti progetti sulla mobilità sostenibile”.

Per Matteo Ripamonti di Fattore Lecco è stato sbagliato il metodo: “Se compro una casa, vado prima a vederla e valuto il dà farsi. In questo caso, come in altre questioni, è stato fatto il contrario. Serve una struttura efficiente per il Comune ma nel frattempo sono cambiate molto le condizioni, le due soluzioni in campo non vanno più bene. Dovremo ragionare insieme su altre possibilità”.

Il consigliere Matteo Ripamonti

“Anche Brivio avrebbe fatto lo stesso”

Ma è nel Pd che la vicenda ha già consumato uno scontro interno tra ‘vecchi’ e ‘nuovi’ consiglieri che oggi viene ‘pacificato’ dalle parole di capogruppo e segretario cittadino:

“La giunta precedente ha lavorato in una condizione di pareggio di bilancio e spending review, trovando una soluzione frutto di un grande lavoro che deve essere riconosciuto – dice Pietro Ragazzoni – Sarebbe stato miope affrontare oggi il tema della nuova sede non guardando alla realtà, con un piano da più di 200 miliardi di risorse da spendere. Non significa andare contro qualcuno. Non è stata né una vittoria né un cambio di passo, ma un dovere di chiarezza e trasparenza verso la città”.

Alfredo Marelli, segretario del PD

Per Alfredo Marelli, segretario cittadino del Pd, “leggendo oggi la relazione, nessuno avrebbe dubbi sul fatto che l’ipotesi Deutsche Bank sarebbe stata la migliore e che avrebbe risolto i problemi. Se avessimo le risorse non avremmo dubbi. E’ un giochino da poveri mettere in contrapposizione le due giunte. Anche Virginio Brivio, a queste condizioni, sono convinto avrebbe fatto lo stesso perché le sue sono sempre state scelte ponderate. Neppure Brivio sarebbe andato avanti con leggerezza senza un minimo di verifica. Detto questo, l’obiettivo di una nuova sede per il Comune rimane”.

“La maggioranza su questo tema è più  compatta di quanto lo fosse prima – assicura Il sindaco Gattinoni  – e anche la minoranza non ha fatto opposizione a questo ‘fermo macchina’. Possiamo ripartire senza fretta, anche nel confronto con le minoranze. Si è chiuso un anno tormentato ma nella maniera corretta, trasparente e costruttiva”.