Teleriscaldamento. Appello favorevole, ma non a Lecco

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L'inceneritore di Valmadrera

Appello per Lecco chiede una variante al progetto del Teleriscaldamento

“E’ un’opportunità ma più efficace se circoscritta a Valmadrera, Malgrate e Civate”

LECCO – Il teleriscaldamento? Si, ma non venga esteso anche al capoluogo. Appello per Lecco prende posizione sul progetto che riguarderà l’inceneritore di Valmadrera e chiede una variante al progetto originale, che prevede una rete di distribuzione per i comuni di Valmadrera, Civate, Malgrate e solo in parte per Lecco.

Il movimento civico si è detto convinto “che tutto ciò che può rappresentare una nuova fonte di energia alternativa e sicura, rispetto a quanto già esiste, sia doveroso per gli amministratori perseguirla e promuoverla. Nel caso del teleriscaldamento – scrivono – non abbiamo dubbi che il processo avviato, deliberato, debba essere perseguito e completato, seppur con modalità diverse rispetto all’idea originale . I rifiuti rappresentano la possibilità concreta di creare energia ed è una formula che in tutti i Paesi più avanzati si sta sviluppando, fermo restando che è già realtà da diversi anni anche in Lombardia ( da Brescia a Mozzate)”.

La posizione di Appello per Lecco, sottolineano, non cambia. “Tuttavia rispetto al disegno originale che prevede l’erogazione a macchia di leopardo del servizio, appello per Lecco, anche nelle sedi opportune ( giunta comunale ) ha sempre fatto presente che l’itinerario in sottosuolo del posizionamento delle necessarie tubature deve seguire il criterio della vicinanza alla centrale termica. Dobbiamo sfruttare questo investimento al meglio! Utilizzare la tecnologia per dare il servizio a più famiglie, imprese e Istituzioni possibili”.

“Ma questo – proseguono da Appello – si può fare solamente circoscrivendo il progetto ad un territorio contiguo che a nostro giudizio é quello di Malgrate, Valmadrera e Civate. Questo consentirebbe non solo di estendere e moltiplicare il servizio a tanti utenti che viceversa non godrebbero del teleriscaldamento, ma soprattutto di ottimizzare i costi del posizionamento delle tubature, degli scavi e dei ripristini”.

Non “rompete” le strade

“Che senso avrebbe – si chiedono- diminuire le potenzialità del teleriscaldamento e limitarne le utenze solo per portare in alcuni punti di Lecco questo servizio? Alla fine del mandato consiliare le asfaltature delle strade prodotte in questi cinque anni avranno riguardato oltre il 40% delle strade cittadine sarebbe un errore fare interventi di manomissioni così invasivi come quelle previste dal progetto ipotizzato del teleriscaldamento per avere un risultato molto parziale. Meglio focalizzare, per il momento, l’attività e l’investimento nella parte più circoscritta e nelle vicinanze del forno di incenerimento esaltando le possibilità di fruizione del servizio e utilizzando le risorse economiche nel rispetto dell’economicità e dell’efficienza”

“Questa – concludono – è sempre stata la nostra posizione specifica portata avanti all’interno degli alvei istituzionali di cui facciamo parte e farà parte integrante del programma di Appello per Lecco che parzialmente abbiamo già diffuso nelle scorse settimane”.