Territori montani, il PD: “Da Regione Lombardia misure poco concrete”

Tempo di lettura: 2 minuti
IL consigliere regionale Raffaele Straniero

Il gruppo del PD si è astenuto sulla risoluzione in favore dei territorio montani avanzata dal centrodestra

Straniero: “Manca di concretezza, rischia di restare solo un manifesto delle buone intenzioni. Bocciata la nostra proposta di accordi quadri”.

MILANO / LECCO – “Una risoluzione che manca di concretezza”: Raffaele Straniero, consigliere regionale del Pd, motiva così il voto di astensione del Gruppo dem sulla risoluzione ‘Iniziative in favore dei territori montani’ approvata stamani in Aula.

“Si tratta di un atto che fa una mappatura dei bisogni, ma è poco incisiva negli strumenti e negli impegni. In sostanza si limita a impegnare la Giunta regionale a continuare a fare quello che già sta facendo”, spiega Straniero.

Gli ultimi dieci anni sono stati pesanti per le valli lombarde, rileva il consigliere dem: “La popolazione in età lavorativa si è ridotta del 4,1% e le imprese attive hanno segnato un -10,8%. Per questo bisogna fare molto ma molto di più: dal punto di vista dei servizi, con parametri ad hoc per i territori montani, da quello delle infrastrutture materiali e immateriali, come pure da quello della fiscalità”.

Straniero fa sapere anche che “abbiamo proposto un Accordo quadro di sviluppo territoriale per ogni Comunità montana della Lombardia che, in sinergia con le rappresentanze politiche, sociali ed economiche di ogni territorio, individui gli interventi più importanti capaci di risollevare quei territori, attrarre investimenti, lavoro e mantenere persone giovani a viverci. Come? In primis utilizzando le nuove risorse del Piano nazionale di ripresa e resilienza e i residui della legge regionale 9 del 2020, nota come Piano Lombardia”.

Tra gli accordi suggeriti dal Pd anche quelli “per la Comunità montana della Valsassina, Valvarrone e Val d’Esino e per la Comunità montana del Lario orientale, ma inutilmente: le proposte sono state tutte bocciate dalla maggioranza. Insomma, troppo poco per la montagna lombarda e così la risoluzione rischia di restare solo un manifesto delle buone intenzioni”, conclude Straniero.