Trasporti e nomine, è scontro aperto tra Gattinoni e Hofmann

Tempo di lettura: 3 minuti
Mauro Gattinoni e Alessandra Hofmann

Botta e risposta sulle vicenda delle nomine per il consiglio dell’Agenzia dei Trasporti Pubblici

Accuse e repliche tra il sindaco di Lecco e la presidente della Provincia

 

LECCO – Rapporti sempre più tesi tra Comune e Provincia di Lecco: dopo la vicenda del Quarto Ponte, che ha visto sui fronti opposti municipio e Villa Locatelli (vedi articolo), ora sono le nomine dei rappresentanti nell’Agenzia dei Trasporti Pubblici Locali, che raggruppa il bacino territoriale di Lecco, Como e Varese, ad accendere i veleni tra i vertici dei due enti.

Da un lato il sindaco Mauro Gattinoni, primo firmatario della nota del centrosinistra (qui il testo completo) contro quella che definisce “la cattiva politica” dei partiti di centrodestra nella spartizione delle ‘poltrone’, dall’altra Alessandra Hofmann, presidente della Provincia, che replica alle accuse puntando il dito proprio contro Gattinoni, svelando il passo indietro del primo cittadino di Lecco sull’opportunità di indicare un proprio referente (qui il suo intervento integrale).

Il rinnovo del Consiglio di Amministrazione dell’Agenzia è avvenuto lo scorso venerdì “dopo un avviso pubblicato per soli tre giorni, in palese violazione del vigente regolamento della Provincia di Varese” anziché i dieci previsti, secondo il centro sinistra che parla di “forzatura senza precedenti”.

Secondo Gattinoni e i firmatari della nota, la convocazione dell’assemblea avrebbe dovuto essere rinviata vista la prossimità con le elezioni provinciali a Varese che potrebbero segnare il cambio di colore politico dell’amministrazione varesotta, passando dal centrodestra al centrosinistra.

“Pensiamo che un presidente in scadenza di mandato come lo è Antonelli avrebbe dovuto astenersi dal procedere a una nomina così delicata per tutta la provincia e per le tre province coinvolte. In più effettuando un blitz con un avviso pubblicato per soli tre giorni”.

Il centrosinistra contesta poi la scelta, fatta dalla Provincia di Lecco, di riconfermare i nominativi di Franco De Poi e Marisa Fondra: “È necessario che tutto cambi perché nulla cambi … ma forse non è proprio questo che chiedono i cittadini in merito a un miglior Trasporto Pubblico Locale” concludono.

Si è fatta attendere solo per un giorno la risposta di Alessandra Hofmann che ha parlato di un attacco “pretestuoso” e di una versione “parziale” della storia raccontata dal centrosinistra.

“Mi sono adoperata in prima persona, con i Presidenti delle Province di Como e Varese, per far sì che su 5 componenti del Cda dell’Agenzia del TPL, oltre ai due riconfermati, il sistema Lecco potesse esprimere un ulteriore nome – spiega Hofmann – Avremmo avuto così una maggioranza interamente lecchese per la prima volta nella storia dell’organismo”.

L’ulteriore componente, fa sapere la presidente della Provincia, avrebbe dovuto essere espresso dal Comune di Lecco che però non avrebbe fatto giungere il nominativo, chiedendo di rimandare la seduta a dopo le elezioni varesotte. Solo qualche ora dopo, invece, ci sarebbe stato il ripensamento di Gattinoni (“evidentemente a seguito di conteggi sulla maggioranza assembleare” secondo Hofmann) che a quel punto, in ritardo, avrebbe fatto pervenire il nome di Stefano Villa quale componente lecchese.

“L’opportunità istituzionale, tanto menzionata da Gattinoni e compagni, si è rivelata essere un mero opportunismo politico di parte alla luce dei numeri che vedevano compatte le tre province in assemblea – aggiunge la presidente della Provincia – Mi chiedo, e chiedo a chi ha firmato in primis, chi non sta facendo sistema per Lecco? la Presidente della Provincia, che era riuscita ad ottenere tre membri su cinque, di cui uno era indicato dal Comune di Lecco, o Gattinoni che, per una ragione prettamente politica, ha voluto fare saltare questo accordo, per di più irritando chi era disposto a perdere il suo componente pur di favorire le sinergie interprovinciali?”