“Trenord riduce i posti sui treni… e pure le corse!” la denuncia del PD Lecchese

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Posti a sedere ridotti per le misure anti-virus ma il numero delle corse sulle tratte non aumenta, anzi diminuisce

Raffaele Straniero (PD): “Alla necessità di distanziamento, Trenord risponde con un orario ridotto”

Raffaele Straniero

LECCO –  “Da domani, lunedì 4 maggio, entra in vigore il nuovo orario delle linee ferroviarie regionali per la cosiddetta “fase 2”. Trenord ha approntato regole ed accorgimenti per fare in modo che vengano occupati al massimo il 50% dei posti sul treno garantendo il “distanziamento fisico” fra le persone. E, fin qui, nulla da dire, anzi. Questo è il tema principale della ripartenza e deve essere affrontato nel modo più prudente e scrupolo possibile.

Il problema nasce però nello scorrere i nuovi orari. I Comitati lombardi dei viaggiatori avevano chiesto, giustamente, la disponibilità del 100% dei treni, così da cercare di rispettare la regola del distanziamento fisico. Invece Trenord risponde con un orario ridotto. Cito alcuni casi che riguardano le linee che gravitano sul Lecchese.

Il più eclatante è quello della Lecco-Como, dove la mattina sono previsti due treni a distanza di 6 ore l’uno dall’altro mentre il Comitato pendolari aveva chiesto con forza di aumentare le corse proprio per garantire la sicurezza di tutti i viaggiatori. Quindi o riesci a prendere il treno delle 6,18 (da Lecco) o quello successivo è alle 12.07. Questo più che servizio lo definirei un vergognoso “disservizio ferroviario”!

Ma è veramente paradossale e, a mio giudizio, assurdo, anche quello che succederà su una delle linee più utilizzate per raggiungere Milano: la Tirano-Sondrio-Lecco-Milano. Qui le corse sono garantite al 50% per cento rispetto all’orario standard. Metà delle corse sono state semplicemente eliminate!

Qualche esempio per chi prende il treno da Lecco: non troverà più l’8.21 ma nemmeno i diretti delle 11, delle 13 e delle 14…  E, per le corse di ritorno la sera, sono spariti i treni delle 17.50 e delle 18.43. Quindi o riesci a prendere il 17.20 o il 18.20 oppure vai in là direttamente di un’ora…

Su una delle linee più martoriate della Lombardia, la S8 (Lecco-Carnate-Milano) è “assicurato” (consentitemi le virgolette, i pendolari capiscono subito perché le ho messe, dal momento che su questa linea l’imprevisto è la norma, sic!) il 78% delle corse. Un po’ pochino, soprattutto in certi orari…

Infine sulla Bergamo-Carnate-Milano l’orario è ridotto al 64%.
Seregno-Carnate non pervenuta, come ormai da più di un anno….

La richiesta dei Comitati pendolari mi era sembrata ragionevole: ripartiamo con l’offerta del 100% dei treni, poi, se si dovesse verificare che ne viene di fatto utilizzata una fetta modesta, si potrebbe ragionare su opportune riduzioni, tenendo conto comunque del fatto che nel corso del mese di maggio la domanda dei pendolari dovrebbe tendere ad aumentare.

Invece la risposta di Trenord, avallata evidentemente dall’Assessorato regionale ai trasporti, è quella di ridurre le corse, alla faccia dei proclami sulla sicurezza!”

Il consigliere regionale del PD
Raffaele Straniero


Segue l’intervento dei Giovani Democratici:

“Condividiamo quanto detto dal Consigliere Regionale Raffaele Straniero sulla risposta di Trenord nella “Fase 2”. Quello che ci chiediamo, come giovani da tempo attivi per un diritto al trasporto ferroviario dignitoso, è come Regione Lombardia possa rispondere in questo modo alla riapertura di tante attività.

Prima dell’emergenza i problemi erano molti, spesso anche di sovraffollamento dei treni: con la razionalizzazione dei posti a sedere e le relative distanze da tenere, Trenord e Regione Lombardia avrebbero dovuto pensare a un’aggiunta di corse per mantenere le distanze richieste. La preoccupazione è che tante lavoratrici e lavoratori che dovranno utilizzare il servizio offerto da Trenord non si troveranno nelle condizioni di poter viaggiare in sicurezza, con rischi anche per la propria famiglia.

Nonostante la strenua difesa d’ufficio di esponenti locali della maggioranza in Regione, è evidente che manchi una riorganizzazione, passaggio ancor più fondamentale. Le Istituzioni devono cogliere quest’occasione, nella negatività del momento, per potenziare un servizio non all’altezza della nostra regione e indecoroso per i suoi cittadini. Innanzitutto per salvaguardare la salute di chi lo utilizzerà ma anche per poter permette un accesso sempre maggiore a un servizio che sarà sempre più essenziale per molti.

Giovani Democratici provincia di Lecco

 

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