Leuci. Lettera al sindaco, CGIL: “E’ scorretta”. Magni smentisce la firma

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Leuci

LECCO – “Ho visto la lettera aperta sulla vicenda Leuci, Tra i firmatari compare anche il mio nome. Non ho alcun motivo per dire che fossi all’oscuro del contenuto della lettera, debbo però smentire il fatto che l’abbia sottoscritta”.

E’ la smentita, giunta in una nota, del consigliere comunale Alessandro Magni (FDS –SEL) riguardo alla lettera inviata nei giorni scorsi che ha chiesto chiarezza all’Amministrazione comunale sulla trattativa per la vendita ai due imprenditori interessati di parte dell’area della oramai storica fabbrica lecchese (vedi articolo).

Alessandro Magni

Magni compariva tra i 21 firmatari di una missiva che ha scatenato le critiche del Partito Democratico (vedi articolo), in particolare per aver additato possibili “accordi sottobanco” tra il Comune e la proprietà della Leuci sul cambio di destinazione della porzione di area (da industriale ad altro uso) estranea alla cessione. Tutto questo dopo che l’associazione Qui Lecco Libera aveva pubblicato sul proprio sito web l’informativa su una possibile intesa trovata tra le parti, accusando l’Amministrazione Comunale del “retrofront” sul mantenimento complessivo della vocazione industriale dell’area (vedi link).

Wolfango Pirelli segretartio CGILUn’uscita giudicata “scorretta” dal segretario provinciale della CGIL, Wolfango Pirelli: “Quella pubblicata è una lettera di intenti che prospetta un possibile accordo sulla vendita da parte di Leuci e non un atto di vendita o una decisione già presa dal Comune. E’ scorretto confondere queste due cose. L’amministrazione Comunale ha scelto una posizione saggia, ovvero che opererà sul PGT solo in coerenza con il patto territoriale che emergerà dal tavolo convocato dalla Provincia e raggrupperà tutti i soggetti coinvolti, compresa la CGIL e le RSU della Leuci. La vendita non è scontata e se non si realizzasse l’intera area Leuci resterebbe industriale, così come stabilito oggi dal Piano di Governo del Territorio”.

“La discussione non è chiusa e chi lo afferma dice una falsità – prosegue Pirelli – Essendo un soggetto che ha seguito la questione rivendico che sarà quel tavolo a decidere del destino di quell’area e nessuno può dire, nemmeno un’associazione intervenuta all’ultimo momento, dopo due anni d’impegno su questa vicenda, che non ho titolo per metterci becco. Sarà il tavolo a decidere e sarà quello il luogo per avanzare le proprie perplessità”.