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LECCO – Luci ed ombre sui costi del consiglio regionale lombardo. Da un lato, i consiglieri lombardi hanno il costo per abitante più basso d’Italia, dall’altra i gruppi consiliari sono dietro, per costi, solo a quelli di Sicilia e Lazio.
Questo è il dato che si evince dai calcoli fatti Roberto Perotti, professore di politica economica all’Università Bocconi, per l’autorevole sito LaVoce.info. L’articolo è solo l’ultimo di una serie dello speciale “Spendere meno si può”, che da 3 settimane sta creando un acceso dibattito sui costi della politica italiana.
In questa speciale classifica il consiglio regionale lombardo (che ovviamente non è il costo di tutto l’apparato della Regione, ma solo la parte politica), è quello che grava relativamente meno sulle spalle dei cittadini. Infatti ogni consigliere costa solo 7 euro all’anno a testa.
Sicuramente però questo dato è influenzato dal fatto che la Lombardia è di gran lunga la regione più popolosa d’Italia. Infatti, se si guardana la spesa per consigliere, che comprende sia la remunerazione di ogni singolo consigliere che il costo dell’apparato, che comprende quindi anche il costo del personale, i vitalizi, e i rimborsi ad ogni gruppo consiliare, la Lombardia non rientra tra le più basse, anzi. In media ogni eletto al Pirellone costa circa 850mila euro all’anno.
Ed è proprio l’ammontare dei rimborsi ai gruppi consiliari a spiccare, che con circa 11 milioni di euro l’anno è dietro solo a quello di Sicilia e Lazio, non propriamente modelli di gestione. E se da un lato potrebbero esistere delle diseconomie di scala dovute alla dimensione e alla popolosità della regione (come evidenziato anche da Perotti), non è tuttavia chiaro però perchè debbano essere i rimborsi ai gruppi consiliari ad essere relativamente più alti rispetto a consigli di pari dimensione ma di regioni meno popolose (viene facile il paragone con la Sardegna, ma anche la Puglia e il Veneto) e non, ad esempio, quelli per il personale.
Le tabelle sono tratte dal sito LaVoce.info
