Bellano-Vendrogno: i cittadini votano la fusione

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Il referendum per la fusione tra Bellano e Vendrogno, nella foto i due primi cittadini alle urne

Al via il referendum sulla fusione per incorporazione di Vendrogno con Bellano

I seggi hanno aperto alle 7, chiuderanno alle 22

BELLANO – E’ una giornata che segnerà la storia di due comuni quella che oggi si sta vivendo fin dalla prima mattinata a Bellano e Vendrogno: è il giorno del referendum per la fusione dei due territori al quale sono chiamati al voto i cittadini residenti in entrambi i comuni (3 mila circa a Bellano, 300 a Vendrogno)

Dalle 7 di domenica mattina si sono aperti i seggi, quattro a Bellano, nell’edificio della scuola , e uno a Vendrogno. La domanda referendaria è chiara e semplice: “Volete che il Comune di Vendrogno sia fuso per incorporazione nel Comune di Bellano?”. Sì o no la risposta. I seggi si chiederanno alle 22 e lo spoglio sarà effettuato già in serata.

I risultati del voto  (non vincolanti in quanto il referendum è solo a scopo consultivo) saranno poi inviati in Regione per il successivo passaggio istituzionale della procedura di fusione.

Intorno alle 10 alle urne si sono presentati i sindaci dei due comuni, Antonio Rusconi (Bellano) e Leonardo Enicanti (Vendrogno).

Antonio Rusconi

“Questa è una giornata storica – ha commentato il sindaco di Bellano Rusconi – per ora abbiamo visto una buona affluenza, da parte nostra speriamo che tutti i messaggi di positività dati su questa fusione siano stati recepiti dai cittadini”.

Leonardo Enicanti

Che il sì abbia la meglio è anche l’auspicio del primo cittadino di Vendrogno Enicanti: “La popolazione sembra aver capito l’importanza di questo passo, ho percepito positività, vedremo se i risultati di questa sera confermeranno le aspettative”.

La scheda con il quesito referendario

Alle urne anche il vicesindaco di Bellano Thomas Denti, impegnato in prima fila in queste settimane per il referendum sulla fusione: “E’ un progetto a cui crediamo molto, diversi sono gli aspetti positivi, al di là di quelli economici ci sono quelli relazionali: unire due comunità vicine e storicamente legate pur mantenendo le proprie peculiarità, migliorando i servizi e la vita dei cittadini”.

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