Bellano-Vendrogno: sì dalla Provincia. “Questo matrimonio s’ha da fare”

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Via libera da Villa Locatelli alla fusione tra Bellano e Vendrogno

“Un unico grande Comune, dal lago alla montagna”

LECCO – Dopo il referendum consultivo tra i cittadini, la fusione tra i Comuni di Bellano e Vendrogno martedì ha incassato il parere positivo dalla Provincia di Lecco. Tutti i consiglieri si sono espressi a favore della creazione, dal 1 gennaio 2020, di un unico comune che comprenda entrambi i territori sotto il nome di Bellano. L’approvazione definitiva ora passa alla Regione.

“Si tratta della prima fusione per incorporazione nel lecchese” ha ricordato il presidente della Provincia di Lecco, Claudio Usuelli.

Il voto in provincia sulla fusione tra Bellano e Vendrogno

Quella di martedì è stata una nuova tappa di un lungo processo che sta per concludersi: un processo iniziato prima con l’istituzione dell’Unione tra i due comuni nel 2017, e aperto ufficialmente con la delibera dello scorso aprile che ha dato il via alla procedura. A settembre, l’80% dei residenti che hanno partecipato al referendum ha detto ‘sì’ alla fusione tra i due Comuni.

“Il loro consenso e il sostegno di entrambe le amministrazioni comunali, comprese le minoranze, è stato importantissimo – ha ricordato Irene Alfaroli, assessore a Bellano e consigliere provinciale – Questo matrimonio s’ha da fare. E’ stato un processo stimolante e che non deve spaventare. Si crea un nuovo ente, al passo coi tempi, ma non si dimenticheranno le tradizioni e la storia dei due territori”

Il consigliere provinciale e assessore Irene Alfaroli di Bellano

Il termine incorporazione, ha sottolineato il consigliere Giuseppe Scaccabarozzi, “non deve trarre in inganno, non c’è un pesce grosso che mangia il pesce piccolo: Vendrogno non sarà frazione di Bellano ma è una realtà che si unisce ad un’altra per dare vita a qualcosa di nuovo. Come esponente della minoranza a Bellano ho seguito tutto l’iter sinora affrontato. Mi piace pensare al caso della Grande Lecco, quando vennero accorpati alla città i Comuni vicini, oggi suoi quartieri e le cui comunità non sono certo scomparse. Pensiamo a come sarebbe stato diversa l’amministrazione di questi comuni senza una visione d’insieme, senza una politica unitaria di fronte a problemi comuni”.

Il sindaco di Vendrogno, Leonardo Enicanti

E’ proprio questa una delle motivazioni che hanno spinto alla fusione tra Bellano e Vendrogno: “Da soli non avremmo potuto continuare a stare in piedi – ha spiegato il sindaco di Vendrogno, Leonardo Enicanti – Non è stato semplice affrontare questo percorso, siamo un piccolo comune di montagna con delle esigenze specifiche e legarsi ad un comune in forte sviluppo, in particolare dal punto di vista turistico, come Bellano non è cosa da poco. I cittadini, però, hanno capito e il referendum lo ha detto chiaramente. Vendrogno, pur piccolo, offre a Bellano un territorio stupendo, fatto di natura e paesaggi unici, un territorio da preservare. La fusione completa un grande comune tra lago e montagna”.