Caso Zaki e vendita di armi. Casa Comune Mandello: “Peccato dividersi sul tema”

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In consiglio comunale a Mandello, dal centrosinistra  la proposta di cittadinanza italiana a Patrick Zaki

Rimosso il punto che sollecitava lo Stato a cessare la vendita di armi dove non ci sono diritti umani. Casa Comune: “Voto non unanime”

MANDELLO – Lo scorso giovedì, nella seduta del consiglio comunale, “Casa Comune per Mandello Democratica” ha presentato un ordine del giorno con il quale il Comune lariano chiedeva al presidente della Repubblica e al Governo di conferire la cittadinanza italiana a Patrick George Zaki, studente e attivista detenuto in Egitto.

Questo “affinché l’Italia – spiegano dal centrosinistra mandellese – possa tutelarlo riconoscendo nella sua persona i valori di libertà di pensiero e partecipazione propri di un Paese libero come il nostro”.

Inoltre, l’ordine del giorno, chiedeva al Governo, di “valutare la cessazione della fornitura di armi e munizioni laddove sussista un rischio chiaro che tali forniture possano essere usate per commettere gravi violazioni del diritto internazionale umanitario”.

Su questo punto, la maggioranza ha espresso perplessità chiedendo di votare solo la richiesta della cittadinanza a Zaki sostenendo che non è compito di un consiglio comunale sollecitare il Governo su questa materia e che la produzione di armi dà lavoro.

“Casa Comune, pur rispettando posizioni diverse dalle proprie – spiegano – resta convinta della propria riguardo la vendita di armi e crede che il compito di un consiglio comunale sia anche quello di sollecitare lo Stato a tener fede ai valori della Costituzione. Pensa infatti che le scelte che regolano i nostri comportamenti su questi temi hanno valore politico, nell’accezione più alta del termine”.

“Pensare inoltre che l’interesse economico prevalga sui diritti umani – aggiungono – è per Casa Comune profondamente ingiusto e contrario ai principi su cui si fonda la nostra democrazia. Considerando l’importanza e l’urgenza di inoltrare la richiesta di cittadinanza per Zaki al Presidente della Repubblica e al Governo, dopo una estenuante discussione, il nostro Gruppo Consigliare ha deciso di mettere in votazione solo questa parte. Purtroppo, però, la votazione non è stata unanime dimostrando che neppure questa nobile iniziativa è condivisa da tutta la Maggioranza”.