Esino ‘in vendita’, il PD non ci sta: “Il sindaco riveda le sue posizioni”

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I democratici criticano l’iniziativa del sindaco di Esino, Pietro Pensa

“Provocatoria e senza motivazioni valide, si poteva fare diversamente”

ESINO – In questi giorni la comunità di Esino Lario è stata al centro dell’attenzione delle cronache locali e nazionali per l’iniziativa del primo cittadino Pietro Pensa che ha simbolicamente messo all’asta i manufatti e i pubblici arredi del paese: il Palazzo Municipale, la Via Crucis, il Palazzetto dello Sport, il Museo delle Grigne, ecc, assegnando ad ognuno un prezzo base d’asta.

Andrea Nogara, segretario PD Circolo di Bellano

“Pur nella consapevolezza delle difficoltà a cui quotidianamente devono far fronte le piccole amministrazioni di montagna e nella condivisione di portare queste problematiche a conoscenza delle istituzioni e dei cittadini, non riteniamo consona la modalità scelta dal Sindaco” interviene Andrea Nogara, segretario del circolo del Partito Democratico di Bellano.

“A ben guardare infatti – prosegue – nonostante l’ubicazione montana del comune di Esino e i collegamenti non sempre agevoli con il fondovalle, la storia del borgo dimostra come già nel passato cittadini e amministrazioni abbiano operato per il bene della comunità con lungimiranza realizzando, per primi nel territorio provinciale, opere e servizi essenziali quali il depuratore e la piazzola per l’elisoccorso, e anche la storia recente conferma come gli esinesi abbiano saputo aprirsi alle opportunità e al cambiamento della tecnologia ospitando il raduno mondiale di Wikipedia. A questa vivacità culturale si aggiunge la solidità del tessuto produttivo, infatti Esino ospita numerose aziende metalmeccaniche riconosciute per la competenza e l’innovazione anche fuori dai confini locali”.


“Se a tutto questo si sommano, come si evince dalle dichiarazioni stampa del sindaco, un bilancio in attivo e l’assenza di particolari criticità, non si comprendono le reali motivazioni che hanno indotto il primo cittadino a utilizzare una metodologia così provocatoria, tanto più senza che né la popolazione né il Consiglio comunale fossero stati preventivamente informati – dice Nogara – A parer nostro la Giunta avrebbe dovuto coinvolgere i cittadini tutti in quanto riteniamo che il Comune, specie in realtà come questa, debba essere un punto di incontro e di confronto nell’interesse esclusivo del paese e dei suoi abitanti, e non un luogo di un disattento protagonismo mediatico”.

Pietro Pens , sindaco di Esino

“Nessuno nega gli ostacoli che gli amministratori affrontano nel quotidiano nella gestione di un piccolo paese montano con risorse limitate e vincoli finanziari, ma riteniamo che altre siano le via percorribili: strade che portano alla collaborazione tra enti di vario livello, all’unione di servizi con le realtà confinanti e a strategie di gestione e sviluppo condivise fra tutti i soggetti interessati, esempi seguiti da tempo con pragmatismo e capacità da vari comuni del nostro territorio” conclude.

Il Circolo PD invita il sindaco Pensa e la giunta a rivedere le proprie posizioni, “scegliendo una metodologia di lavoro partecipativa della popolazione, delle associazioni locali e delle istituzioni, l’unica che può portare a risultati apprezzabili e condivisi, mettendosi a disposizione per una collaborazione concreta e proficua, volta al bene della comunità tutta”.