Ospedale di Bellano e Coronavirus, la denuncia dei 5 Stelle

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“Assistenza limitata ai pazienti, scarse forniture di protezione ai lavoratori”

Il consigliere regionale Piccirillo (M5S) scrive a Gallera

BELLANO – E’ una relazione accurata quella presentata da Luigi Piccirillo, consigliere regionale dei Cinque Stelle, in una lettera indirizzata all’assessore regionale Giulio Gallera: tema, l’ospedale Umberto I di Bellano che dalla scorsa settimana ospita i malati lievi di Coronavirus dimessi dagli ospedali di Lecco e Merate che attendono di concludere la propria quarantena.

Una lettera nella quale il M5S sottolinea i limiti della struttura bellanese: “Innanzitutto è da segnalare che i lavori di sistemazione del presidio non sono stati avviati. In compenso venerdì sono arrivati i primi pazienti ‘positivi’. che dovrebbero terminare il loro lungo percorso di guarigione; con i pazienti arrivati oggi e i due attesi per sabato mattina, arriveranno ad un totale di 20 Covid-19, tutti stanziati al terzo piano”.

“Sappiamo – spiega Piccirillo – che Bellano non è più un ospedale da anni, purtroppo, e per questo motivo sono piuttosto limitati nell’assistenza. Non hanno la radiologia, se non per qualche ora al mattino da lunedì a venerdì, non c’è più il laboratorio, quindi non possono eseguire nessun tipo di esame urgente, tanto meno una emogas, e sono senza servizio di rianimazione. In caso di emergenze gravi, l’unica possibilità è quella di caricare il paziente su di un’ambulanza e inviarlo presso la struttura più vicina disponibile, ma in quest’ultimo mese trovare un’ambulanza è veramente difficile. Ovviamente questo porta a commenti negativi dei pazienti nei confronti della struttura, ma purtroppo si tratta di poter garantire un adeguato livello di sicurezza, e non di impreparazione o incapacità del personale”.

Luigi Piccirillo (M5S)

“In questo periodo di transizione – prosegue – al primo piano ci sono ancora pazienti in attesa di una nuova destinazione se non dimissionabili al domicilio. L’assistenza ai pazienti COVID al terzo piano è assicurata da un solo infermiere per turno, ad eccezione di quella notte, dove l’oss si divide tra i due piani, entro la prossima settimana dovrebbero arrivare a riempire tutti i posti letto, circa 50, ma non sappiamo ancora con quale rapporto tra personale e degenza. Chi sta lavorando nei reparti sa benissimo quanto sia invece importante riuscire ad avere almeno un operatore ‘sporco’ ed uno ‘pulito’, anche se i pazienti sono stabili, sono, infatti, ancora positivi”.

I Cinque Stelle denunciano anche una situazione inadeguata rispetto ai dispositivi di protezione per i dipendenti : “Le forniture sono piuttosto scarse e insufficienti. L’indicazione è quella di entrare nelle camere di degenza con il camice, cuffia e calzari in tnt e la mascherina chirurgica. Le mascherine con filtrante sono riservate alle pratiche che generano aerosol e all’esecuzione del tampone, situazione non ideale e comunque di emergenza. Inoltre avvengono furti di guanti, gel e mascherine, tanto che le poche disponibili vengono tenute sottochiave”.

I Cinque Stelle ricordano inoltre che ci sono ancora “16 pazienti psichiatrici della CRA al secondo piano, rinchiusi in quarantena, che ovviamente sono un problema da tenere in debito conto”.