Varenna, indennità aumentata a sindaco e assessori. L’opposizione: “L’obbligo non c’era”

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Paolo Ferrara - Uniti per Varenna

Aumenti d’indennità di carica, l’opposizione all’attacco a Varenna

“La Corte dei Conti chiarisce, sindaco e assessori non erano obbligati ad aumentarsela. La devolvano all’asilo”

VARENNA – Aumentare l’indennità di carica per i sindaci dei comuni sotto i 3 mila abitanti fino all’85% di quella prevista per i sindaci dei comuni fino a 5 mila abitanti: è una possibilità messa nero su bianco da un comma (8 bis dell’art. 82 del d.lgs. n. 267/2000 ad opera dell’art. 57 quater del d.l. n. 124/2019 – convertito dalla legge n. 157/2019) per gli amministratori dei piccoli comuni.

“Velocissimi gli Amministratori comunali di Varenna si erano aumentati immediatamente di ben 10.000 euro anno complessivi gli emolumenti: in percentuale massima e non solo per il sindaco ma anche gia’ che c’erano, per gli assessori!” fa sapere dall’opposizione Paolo Ferrara.
“Alle nostre critiche e dubbi il sindaco – prosegue il capogruppo della minoranza – aveva risposto piccato che era tutto obbligatorio e secondo legge (tralasciamo i toni sguaiati e offensivi della risposta)”.

Il 13 maggio scorso, però, sul tema è intervenuta la Corte dei Conti regionale ” e indica punti ben chiari – spiega Ferrara – innanzitutto non vi e’ alcun obbligo per le amministrazioni di aumentare lo stipendio del sindaco. Poi qualora il sindaco se lo volesse per forza aumentare, avendo lavorato tantissimo, non e’ obbligato ad aumentarselo sino al massimo percentuale dell’85%. Infine, non e’ assolutamente contemplato l’aumento automatico degli emolumenti per gli assessori”.

“Ergo – prosegue Ferrara – invitiamo il sindaco a rivalutare il proprio stipendio e l’aumento che si e’ magnanimamente erogato. Lo invitiamo poi a sospendere gli emolumenti aggiuntivi per la giunta, applicati in modo erroneo ed arbitrario, restituendoli alle casse comunali. Sommessamente, invitiamo poi nuovamente l’Amministrazione a “girare” questi 20.000 euro (leggi ventimila!) applicati per i 2 anni di fine mandato, alle casse bisognose dell’Asilo del paese”.