Airuno, Olgiate e Merate difendono Efrem Brambilla: “Nota dei sindaci? Non siamo stati interpellati”

Tempo di lettura: 4 minuti

AIRUNO – OLGIATE – Hanno preso, a loro volta, posizione smarcandosi dalla nota inviata dai sindaci del Meratese, del Casatese e dell’Oggionese e rimarcando la propria vicinanza al sindaco di Santa Maria Hoè, reo secondo alcuni primi cittadini di essere andato oltre il ruolo di sindaco nella caccia agli spacciatori andata in scena l’altro giorno nei boschi sopra Hoè.

I sindaci di Airuno Alessandro Milani, di Olgiate Giovanni Battista Bernocco e di Merate, Massimo Panzeri, hanno voluto ribadire di non essere stati interpellati sulla lettera scritta “a nome dei sindaci” della zona esprimendo, al contempo, la propria solidarietà a Efrem Brambilla.

L’intervento del sindaco di Airuno Alessandro Milani

“Vorrei esprimere una breve considerazione in merito alla lettera a nome della Conferenza dei Sindaci di zona, apparsa in queste ore sulla stampa locale, che ha commentato l’intervento sulla sicurezza messo in atto dal Sindaco di Santa Maria Hoè, Efrem Brambilla, sul territorio. Innanzitutto, come collega Sindaco del nostro Comune, non sono stato interpellato a riguardo e questo lo affermo, perché la lettera è stata scritta “a nome dei Sindaci” di zona. In secondo luogo, penso che il Sindaco Efrem, sul suo territorio, possa ben esprimere la linea che intende portare avanti, secondo la propria sensibilità e secondo la propria linea programmatica. Il capitolo che riguarda la pubblica sicurezza è uno degli importanti compiti che un Sindaco ha il dovere di condurre e compiere per tutelare tutti i suoi cittadini. Da ultimo e secondo il mio punto di vista, il Sindaco Efrem, non si è sostituito alle forze dell’ordine preposte, ma ha agito in affiancamento, nel modo che lui ha ritenuto opportuno per i suoi cittadini. Colgo l’occasione per ringraziare tutte le Forze dell’Ordine che ogni giorno lavorano per la nostra sicurezza e per la tutela del nostro territorio meratese, lecchese e casatese”.

L’intervento del sindaco di Olgiate Molgora Giovanni Battista Bernocco

“Con riferimento a quanto pubblicato dalla stampa locale circa l’intervento dei presidenti delle Conferenze dei Sindaci di zona in ordine a quanto posto in essere dal Sindaco di S.Maria Hoe, Efrem Brambilla, desidero comunicare che tale documento non è stato preliminarmente condiviso né tanto meno discusso con il sottoscritto. Il suo contenuto è da ritenersi pertanto l’opinione dei firmatari e non quella dei singoli Sindaci che essi rappresentano. L’operato del Sindaco Brambilla, da ricordare in affiancamento e non in sostituzione delle Forze dell’Ordine, è stata la manifestazione più autentica di quanto egli sia sensibile alla sicurezza dei suoi cittadini e del territorio che amministra.
Ritengo che il Sindaco, sul proprio territorio, debba porre in essere tutti i correttivi necessari per contrastare fenomeni di micro-criminalità che potrebbero degenerare in situazioni ben più gravi. Esprimo quindi il mio sostegno al Sindaco Brambilla oltre alla massima fiducia nelle forze dell’ordine che ineccepibilmente ci supportano nel quotidiano operare”.

L’intervento di Massimo Panzeri, sindaco di Merate

“Ho appreso anch’io con una certa sorpresa, e solo a mezzo stampa, del comunicato dei colleghi sindaci che di fatto stigmatizzava – pur senza citarlo – il comportamento del Sindaco di Santa Maria Hoè per l’ormai noto suo blitz antispaccio.

Sollecitato, prima di esprimermi, ho ritenuto opportuno cercare di approfondire i fatti. Da quel che ho potuto appurare quali sono le colpe o le negligenze del Brambilla? Anzitutto pur essendo stato coadiuvato nell’operazione dal comandante della sua Polizia locale, non ha preventivamente avvisato le altre forze dell’ordine, Carabinieri in primis, se non a blitz in corso. Errore.

In secondo luogo , a mio parere, l’operazione è stata eccessivamente spettacolarizzata con la presenza – non certo casuale- di giornalisti sul luogo dell’operazione opportunamente preannunciata via social.

Detto ciò – sono state Sue scelte personali di cui evidentemente si assumerà le eventuali responsabilità- la repentina presa di posizione dei sindaci mi è parsa perlomeno eccesiva nei confronti di un collega che ha la sola “colpa” di essersi esposto, magari impropriamente, in prima persona a dei rischi evidentemente animato dalla volontà di liberare il proprio territorio dalla presenza di spacciatori che da giorni imperversavano .

In conclusione, seppur consigliando al collega maggiore prudenza e condivisione delle sue azioni con le forze dell’ordine – sempre pronte ad intervenire e a collaborare con noi sindaci – , tra chi invita, come spesso è accaduto per altre tematiche, alla disobbedienza civile e al non rispetto delle leggi promulgate dallo Stato- per i quali non ricordo altrettanto nette prese di distanza- e chi sta in prima linea per tutelare il proprio territorio e i propri cittadini assumendosi anche dei rischi, io scelgo quest’ultimi. Io scelgo gli Efrem”


Nel dibattito è intervenuto anche il sindaco di Pescate, Dante De Capitani. Ecco il suo commento:

“Hai fatto bene Efrem, bravo. I sindaci sono autorità locale di pubblica sicurezza, peccato che non tutti i colleghi se lo ricordino”.