Airuno: parco sì o parco no? Un’assemblea pubblica per sondare gli umori

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Dopo l’uscita dal Plis, decisa due anni fa con una delibera perfezionata ora, si ragiona sul possibile ingresso nel Parco del Curone

Settimana scorsa l’incontro ad Aizurro in cui sono stati chiariti gli aspetti tecnici. Milani: “Ottima collaborazione in questi due anni con Cascina Butto”

AIRUNO – L’impressione è che l’aria sia cambiata e che il fronte del no, compatto e coriaceo due anni fa, si sia quantomeno addolcito. Si è tornati a parlare della questione parchi ad Airuno settimana scorsa con l’incontro promosso dall’amministrazione comunale con i proprietari di fondi, boschi e terreni nell’area collinare della zona di Aizurro.

Promossa a seguito di un precedente incontro in cui era uscita l’esigenza di risposte tecniche e puntuali, la serata ha visto protagonisti, insieme al sindaco Alessandro Milani e ai suoi assessori Adriana Rossi e Claudio Rossi, il presidente del Parco del Curone Marco Molgora e il direttore Michele Cereda. “E’ stata un’assemblea positiva, in cui sono stati chiariti e puntualizzati molti aspetti” commenta il primo cittadino di Airuno, senza nascondere di essere riuscito a intavolare con l’ente con sede a Cascina Butto una collaborazione fruttuosa in questa prima metà di mandato.

il sindaco Alessandro Milani

L’incontro ha infatti fornito l’occasione per ribadire, rispondendo alle domande dei presenti, la differenza tra parco naturale e parco regionale e sottolineare come tutta la zona che verrebbe eventualmente ricompresa nel Parco del Curone è già attualmente sottoposta a vincoli e normative di rispetto ambientale imposte dal Pgt comunale in vigore.

Due anni fa, aveva fatto scalpore la scelta dell’amministrazione Milani di approvare la delibera con cui si sanciva, entro due anni, l’uscita del Comune dal Plis, parco locale di interesse sovracomunale, ente dato in gestione da due anni a questa parte, dopo un periodo di affidamento all’ufficio tecnico del Comune di Olgiate, proprio al Parco del Curone.

Con la delibera approvata a maggioranza dall’amministrazione Milani (contro cui era nato anche un comitato Pro Parco) si sanciva non solo l’uscita dal Plis, ma anche si eliminava l’automatismo che prevedeva un passaggio automatico del Parco del Curone dell’area (grossomodo tutta la collina di Aizurro) inserita nel Plis. “Eravamo fortemente contrari a questa imposizione dall’alto e infatti in questi mesi abbiamo lavorato e stiamo lavorando per arrivare a una soluzione consapevole e il più possibile condivisa con la popolazione” chiarisce Milani.

Claudio Rossi, Alessandro Milani e Michele Cereda in occasione della presentazione di CuriAmo Airuno

Il dialogo non è mai mancato con il Parco del Curone, prova ne è “CuriAmo il territorio”, progetto di manutenzione e riqualificazione puntuale di diversi tratti di reticolo idrico minore comunale. “Siamo contenti che sia stata mostrata attenzione al nostro territorio e bisogna considerare anche il fatto che un ente come il Parco è in grado di intercettare finanziamenti e rivolgersi a bandi accessibili con molte più difficoltà da un singolo Comune. E’ necessario anche pensare a chi, concretamente, può portare avanti interventi di prevenzione del dissesto idrogeologico, di pulizia dei boschi e dei torrenti”. Milani insomma non lo nasconde: il parco può rappresentare un’occasione, ma nessuna scelta è già stata presa.

“La legge regionale 28 non prevede scadenze e quindi possiamo riflettere e ponderare bene la nostra scelta. Sicuramente vogliamo coinvolgere l’intera cittadinanza quindi intendiamo promuovere entro fine anno un’assemblea anche ad Airuno per capire qual è l’umore della popolazione”.

L’incontro di Aizurro si è concluso con un sondaggio informale tra favorevoli (19) e contrari (25) all’ingresso del Parco del Curone: “C’è uno zoccolo duro di persone contrarie, ma ci sono anche i favorevoli per cui vogliamo continuare a intavolare un dialogo per chiarire i dubbi e arrivare a una scelta consapevole e il più possibile condivisa”.