Buco di quasi 4 milioni di euro per Retesalute: il dibattito in assemblea

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Assemblea ieri, mercoledì, in Auditorium a Merate dell’azienda speciale per analizzare il deficit di bilancio

Il Consiglio di amministrazione darà mandato a un consulente per capire che strada intraprendere per ripianare il debito

 

MERATE – Un buco da 3 milioni e 929mila di euro. Sono profondamente in rosso i conti di Retesalute, l’azienda speciale che da anni si occupa di erogare per i Comuni del Meratese e del Casatese (con l’ingresso da poco tempo anche di alcuni dell’Oggionese) i servizi legati al sociale. Del vistoso ammanco di bilancio si è parlato ieri, mercoledì, durante l’assemblea convocata nell’auditorium del Comune di Merate, location appositamente scelta per permettere di ospitare tutti i soci dell’azienda speciale mantenendo il distanziamento sociale imposto dall’emergenza epidemiologica in atto. A tutti i presenti, dotati di mascherina, è stata inoltre controllata all’ingresso la temperatura corporea. Attivato anche il collegamento tramite la piattaforma zoom così da permettere ad alcuni amministratori di seguire da remoto il dibattito.

Alessandra Colombo

Ad aprire il ciclo di interventi è stato il sindaco di Merate Massimo Panzeri, presidente dell’assemblea: “I conti non sono in equilibrio. Si apre quindi il momento delle scelte, di capire se si vuole dare un futuro o meno all’azienda, non solo a parole, bensì con atti concreti. Chiaramente ognuno sarà libero di prendere le decisioni che riterrà opportune, ma sia chiaro che prima di alzarsi dal tavolo bisognerà pagare il conto. Se si arriverà a dover alzare la mano, non sarà colpa del sottoscritto”. Panzeri ha poi ricordato come il Consiglio di amministrazione sia stato rieletto sei mesi fa con il rinnovamento di 4 su 5 componenti.

La nuova presidente, l’avvocato Alessandra Colombo, ha sottolineato l’impegno profuso dal nuovo Cda per analizzare lo scenario finanziario emerso negli ultimi mesi: “Abbiamo riscontrato diversi problemi: dalla tenuta irregolare della contabilità alla mancata sorveglianza sui costi. Dobbiamo chiederci anche come ripianare questo debito e come investire”. Perché, Colombo, l’ha ribadito con vigore, Retesalute opera su una parte di popolazione che merita di non essere lasciata indietro. 9 i servizi svolti per gli anziani, 18 per i minori, 8 per i disabili e 10 per gli adulti in difficoltà.

Laura Mattiello

A settembre 2019 ha anche preso servizio la nuova responsabile amministrativa, la dottoressa Laura Mattiello, a cui è toccato il compito di analizzare il conto economico, spiegando da cosa si sia generata la perdita di 569.963 euro nell’esercizio 2019 e di ulteriori 3.359.710 euro negli anni precedenti. “Gestire la contabilità di un’azienda speciale non è semplice per la complessità dei servizi erogati, che possono dividersi tra quelli afferenti all’ambito e quelli di stretta competenza dell’azienda speciale”. Venendo alla perdita in sé, il rosso è composto da diverse voci. 143mila euro sono imputabili a un problema di fatturazione con la cooperativa che gestisce il Sad, 293mila euro a spese generali e 105mila euro a uscite registrate a bilancio senza copertura economica. Di fatto, senza troppi giri di parole, Mattiello ha spiegato che negli anni precedenti sono state tenute delle scritture contabili irregolari per conseguire il pareggio di bilancio.
Un buco che è cresciuto di annualità in annualità portando ad avere debiti ingenti verso diversi creditori, tra cui i fornitori (circa 2.500.000 euro) e lo stesso ambito (1.200.000 euro).

Stefano Maffi

Una disamina attenta a cui è seguita poi quella del revisore dei conti Stefano Maffi che ha riconosciuto l’importante lavoro svolto da Mattiello per scovare, tra le pieghe del bilancio, le voci relative “ai costi tolti dai bilanci e rinviati al futuro. Ci siamo trovati di fronte bilanci formalmente in ordine, ma che in realtà non lo erano. Nel 2015 non sono state addirittura registrate alcune fatture per togliere spese. E sono state, ad esempio, contabilizzate risorse senza mettere i vincoli di restituzione”. Per Maffi un’azienda come Retesalute, capace di produrre un fatturato di circa 7 milioni di euro all’anno, ha bisogno di un’organizzazione contabile più robusta e strutturata. “Non penso si possa parlare di danno erariale perché le perdite non sono dovute a casi di distrazione di denaro pubblico. E’ vero che i Comuni sono stati informati dopo della situazione, ma di fatto hanno pagato meno di quello che avrebbero dovuto i servizi di cui si sono avvalsi”.

I sindaci in platea. In primo piano Giovanna De Capitani di Cernusco

Per il revisore dei conti non si può prefigurare neanche il profilo della fallibilità perché l’azienda speciale non è una società. “Quello che posso suggerire all’azienda è di individuare un consulente per essere guidata in questa difficile situazione e capire quale strada intraprendere. Si dovrà per forza di cosa predisporre un budget degli investimenti 2020 – 2022, capendo bene i costi a cui si andrà incontro”.

Una scelta, quella del consulente esterno, a cui il Cda provvederà già nei prossimi giorni al fine di arrivare a un prospetto delle modalità con cui ripianare il debito. Una decisione, quest’ultima, su cui i sindaci sono sembrati concordi. Filippo Galbiati, primo cittadino di Casatenovo, nonché presidente dell’Ambito del Meratese, ha infatti preso parola per sollecitare una riflessione sugli obiettivi politici da perseguire nei prossimi mesi. “Ci saranno luoghi e sedi per approfondire le ragioni di questo buco, ma come presidente dell’ambito voglio sottolineare quello che Retesalute ha fatto in questi anni, alzando la qualità dei servizi per anziani, per i minori, per i disabili. Dobbiamo riconoscere insomma il fatto che ha svolto un lavoro egregio che nessun Comune avrebbe potuto fare, allo stesso livello qualitativo, da solo”.

Galbiati ha poi invocato una solidarietà tra Comuni per affrontare insieme la sfida costituita dal ripianamento del buco, che per le realtà più piccole potrebbe comportare delle difficoltà di bilancio non indifferenti. “Dobbiamo esser anche tutti consapevoli che sono stati erogati servizi a costi bassi ai Comuni con tariffe a loro volta basse per gli utenti senza che sia stata perseguita la sostenibilità economica dell’azienda. Ora dobbiamo continuare a garantire servizi alla persone proseguendo come un’azienda speciale a controllo pubblico. L’ambito dovrà collaborare a un piano di salvataggio e di rilancio a partire da relazioni a più mani sui bilanci”.

A destra Giovanni Battista Bernocco, sindaco di Olgiate

Daniele Villa, presidente della Conferenza dei sindaci del Meratese, ha ribadito che Retesalute deve andare avanti con un mandato forte al Cda, spalmando magari in più annualità il ripianamento del debito mentre Davide Maggioni, a nome dei colleghi del Casatese, ha ringraziato il Cda per il lavoro svolto, “un lavoro quest’ultimo che non avevamo di certo immaginato prima”.
Più critiche le voci del vice sindaco di Olgiate Maurizio Maggioni che, dopo aver chiesto delucidazioni su alcune voci di spesa, ha avanzato la richiesta di “sentire il vecchio consiglio di amministrazione per capire come è stato possibile che siano state annullate delle registrazioni contabili” mentre Alessandro Milani, sindaco di Airuno, in carica da un anno, ha precisato: “Per ora vi ringrazio di queste comunicazioni. Farò sentire la voce di sindaco arrabbiato in un’altra occasione”.

Il sindaco di Merate Massimo Panzeri

A chiudere il giro degli interventi il padrone di casa Panzeri che ha ribadito come l’incontro fosse stato promosso proprio per fotografare la situazione contabile e dare la possibilità a tutti gli amministratori di capire che strada intraprendere. “Non dobbiamo decidere nulla oggi. Il dibattito sarà in una fase successiva. Mi sento anche di tranquillizzare i nuovi soci che potrebbero esser quanto meno perplessi di fronte a questa situazione: vi dico, e scusate il termine un po’ grossolano, che non vi abbiamo rifilato un pacco. Siamo tutti sulla stessa barca”.