Cambia Merate sul post del sindaco su Fb: “Rifletta prima di parlare e scrivere”

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Intervento del gruppo di minoranza in merito al post su Fb (poi rimosso) del sindaco Panzeri

“Se quelle commesse siano leggerezze o reati toccherà alla magistratura dirlo”

MERATE – “Il sindaco Massimo Panzeri attacca la stampa perché dà le notizie, rifletta prima di parlare e scrivere”. L’invito, caloroso, arriva dal gruppo di minoranza Cambia Merate, guidato da Aldo Castelli, che con un comunicato è intervenuto in merito al post, pubblicato dal primo cittadino sulla propria bacheca Facebook e poi cancellato, con cui Panzeri anticipava la notizia dell’udienza preliminare fissata dal tribunale di Lecco per il 30 marzo per la vicenda che lo vede indagato per i ‘consigli’ forniti durante una diretta sui social durante la prima ondata dell’epidemia da Covid.

“Il Tribunale di Lecco ha fissato l’udienza per decidere se rinviare a giudizio, o meno, il Sindaco di Merate per quanto dichiarato nel corso della diretta Facebook fatta durante il primo lockdown, quando aveva suggerito l’aggiramento delle norme per il contrasto alla pandemia – ricostruiscono, nel comunicato, i consiglieri di Cambia Merate – . Venutone a conoscenza, il Sindaco ha deciso di ricorrere nuovamente a Facebook per attaccare la stampa che si occupa della vicenda, definendo “giornalai” i giornalisti e chiudendo il suo post con un elegante “brucialanotizia””.

Da qui la considerazione: “Siamo certi che la Procura della Repubblica e il Tribunale di Lecco hanno operato e opereranno nel rispetto della legge e che siano costretti ad occuparsi di Massimo Panzeri per esclusiva responsabilità di quest’ultimo. Piuttosto che prendersela con i giornali che operano nel rispetto del diritto e dovere costituzionalmente previsto di informare, taccia e rifletta su quelle che, egli stesso, definisce “leggerezze”. Se siano leggerezze o reati, spetta a un Tribunale stabilirlo. Quello che spetta dire a noi, parafrasando Voltaire, è che la libertà di stampa è sacra, garantisce il pluralismo e il rispetto del diritto di cronaca e critica, e per questo non si attacca. Sia quando dà le notizie sgradite, sia quanto critica, anche i sottoscritti”.