Casatenovo, minori stranieri nati in Italia. Galbiati: “Favorevole allo ius soli temperato”

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A Casatenovo sono 124 i minori stranieri nati in Italia e residenti in paese

“Lo ius sanguinis temperato avrebbe l’effetto di evitare alcuni  problemi burocratici nella minore età e di garantire pieni diritti di cittadinanza a minori nati in Italia”

 

CASATENOVO – Ius soli e ius sanguinis. Il sindaco di Casatenovo ha fotografato la situazione a Casatenovo dei minori stranieri nati in Italia proponendo una riflessione che pubblichiamo integralmente.

Negli anni scorsi si è aperto un dibattito circa ius soli ed ius sanguinis, in riferimento alla cittadinanza italiana dei bimbi, figli di genitori stranieri, nati in Italia; il dibattito si è poi perso, come spesso capita, per varie ragioni di opportunità politica ed elettorale.

Ho compiuto una verifica in Casatenovo per capire le dimensioni della questione nel nostro Comune, ad oggi.

Su una popolazione di circa 13.100 abitanti, sono 124 i minori stranieri, quindi privi di cittadinanza italiana, nati in Italia e residenti a Casatenovo, 66 maschi e 58 femmine

I minori sono nati negli Ospedali delle seguenti città

  • 59 Merate
  • 38  Carate
  • 7 Monza
  • 5 Milano
  • 4 Vimercate
  • 4 Lecco
  • 3 Erba
  • 1 Chieti
  • 1 Roma
  • 1 Magenta
  • 1 San Bonifacio

La cittadinanza in regime di ius sanguinis non deriva dal Paese di nascita ma dalla nazionalità dei genitori; le nazionalità rappresentate nel gruppo dei 124 minori sono le seguenti:

  • 26 Marocco
  • 20 Romania
  • 17 Albania
  • 11 Senegal
  • 7 Moldavia
  • 6 Egitto
  • 6 Burkina Faso
  • 5 Costa d’Avorio
  • 5 Ucraina
  • 4 Ecuador
  • 3 Togo
  • 2 Filippine
  • 2 Bulgaria
  • 2 Polonia
  • 2 Benin
  • 2 Cina
  • 2 Portogallo
  • 1 El Salvador
  • 1 Ghana

Di seguito le face d’età

12 sono nati tra il 2002 e il 2005

19 sono nati tra il 2006 e il 2008

30 sono nati tra il 2009 e il 2011

23 sono nati tra il 2012 e il 2014

23 sono nati tra il 2015 e il 2017

17 sono nati tra il 2018 e il 2020

L’ultimo nato è un bimbo moldavo, nato a metà gennaio, a Merate.

La proposta dello ius soli temperato prevedeva, da qui il termine temperato, nella versione depositata in Senato e mai approvata due requisiti: nascita in Italia ed un genitore residente in Italia da almeno 5 anni (al fine di evitare turismo – per la cittadinanza – delle mamme in attesa).

Per la Legge attualmente in vigore invece (ius sanguinis) i minori nati in Italia possono comunque richiedere di acquisire la cittadinanza italiana ad un anno dal compimento del 18° anno di età se comprovano di aver risieduto ininterrottamente in Italia. La domanda va presentata presso l’Ufficio anagrafe del Comune dove si ha la residenza. A 19 anni, quindi, possono divenire cittadini italiani.

Possono inoltre acquisire la cittadinanza italiana, anche in età minore, se la cittadinanza è nel frattempo acquisita da un genitore.

L’effetto dello ius soli temperato non sarebbe quindi quello di favorire una società multietnica, le cui dinamiche sono molto più complesse.

Avrebbe invece come effetti quelli di evitare alcuni  problemi burocratici nella minore età e di garantire pieni diritti di cittadinanza a minori nati in Italia che frequentano le nostre scuole, i nostri oratori, le nostre associazioni sportive, ma che in ogni caso al compimento della maggiore età hanno diritto alla cittadinanza e quindi acquisiscono i diritti politici.

Io sono convintamente a favore dello ius soli temperato, non è certo questo che favorisce la società multietnica. Sarebbe un passo avanti in termini di costruzione di comunità in cui il senso di appartenenza è fondante. Sono a favore per ragioni più pratiche che ideologiche e mi farebbe piacere che il Parlamento ne riprendesse la discussione, liberandola da inutili e sterili prese di posizioni sui vari fronti.

Filippo Galbiati

Sindaco di Casatenovo