Cernusco, caso segretaria. La condanna della Cgil: “Parole inaccettabili”

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La segretaria comunale Maria Antonietta Manfreda

L’intervento della Cgil Lecco sul caso segretaria di Cernusco: “Parole che segnano l’arretramento culturale del nostro paese”

La richiesta al Comune: “Oltre alle scuse, bisogna programmare politiche e azioni di sostegno per le lavoratrici del territorio”

CERNUSCO – Non si spegne l’eco delle parole pronunciate durante il consiglio comunale del 16 marzo dalla segretaria Maria Antonietta Manfreda. La responsabile del personale amministrativo del Comune era intervenuta nel dibattito consigliare esprimendo parole forti nei confronti dei dipendenti sottolineando anche la difficoltà di reclutare personale valido durante i concorsi pubblici. Esternazioni a cui avevano fatto seguito anche considerazioni di genere che non sono passate inosservate. Dopo la prima denuncia, effettuata dal gruppo di minoranza Identità e Futuro Nostro Cernusco, guidato da Gennaro Toto, erano seguite le parole di condanna dell’altro gruppo di opposizione, capitanato da Salvatore Krassowski e la presa di distanza del sindaco Giovanna De Capitani e di tutto il gruppo di maggioranza. Nel merito si è espressa anche la consigliera di parità Marianna Ciambrone. La segretaria è stata convocata anche in Prefettura dal Prefetto Castrese De Rosa per chiarire meglio i contorni della vicenda. Manfreda avrebbe dichiarato di essere stata fraintesa rivolgendo delle scuse alle persone coinvolte (alcune delle quali nominate anche con nome e cognome, nonostante le vicende fossero chiuse da tempo) nella vicenda.

Come dicevamo, la questione fa ancora discutere, come dimostra il comunicato inviato dalla Cgil Lecco che riportiamo integralmente.

Le notizie apparse gli scorsi giorni sulla stampa locale riguardo le dichiarazione espresse durante il consiglio comunale dalla segretaria comunale di Cernusco Lombardone, sono il segnale sconcertante dell’arretramento culturale del nostro Paese.

Quello che disarma è sentire proferire queste parole da una donna, soprattutto da una donna nella sua carica di rappresentanza istituzionale. Proprio in una fase in cui la condizione delle donne è fortemente penalizzata dalla crisi legata alla pandemia è inaccettabile sentire certe frasi pronunciate in sede istituzionale.

Le donne di questo Paese hanno, e stanno pagando, il prezzo più pesante di questa crisi, sia dal punto di vista di perdita del posto del lavoro sia per l’inevitabile aumento dei carichi di cura, che gravano quasi esclusivamente sulle donne.

Proprio in questa fase le istituzioni hanno il dovere di creare politiche che agevolino la parità di opportunità tra uomo e donna, contribuendo alla diffusione di una cultura della parità di genere, una cultura della condivisione dei carichi di cura familiari, una cultura che agevoli l’ingresso e la permanenza delle donne nel mercato del lavoro.

Riteniamo quindi del tutto inaccettabili le dichiarazioni della segretaria del Comune di Cernusco Lombardone e crediamo che, oltre a delle doverose scuse alle professioniste coinvolte, l’Amministrazione proceda con la programmazione di politiche che vadano esattamente nella direzione opposta rispetto al pensiero espresso e che quindi mettano in campo azioni di sostegno per le lavoratrici del territorio.

La Segreteria della Cgil Lecco