Cernusco, Krassowski contro il project financing per l’illuminazione pubblica: “Costa di più”

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Non  è passato l’ordine del giorno presentato dalla minoranza

Per Krassowski bisognerebbe fermare l’iter: “Ci sono in mezzo utili enormi. Valutiamo bene i costi”

CERNUSCO – “Sospendiamo questo progetto e facciamo bene due conti. C’è qualche Comune, non troppo lontano da qui, come Aicurzio, che ha deciso di fare tutto da solo”. Il capogruppo di Bene Comune Salvatore Krassowski è tornato settimana scorsa in consiglio comunale presentando un ordine del giorno per la sospensione della delibera dell’aprile 2019 relativa alla proposta di project financing per la concessione del servizio di pubblica illuminazione in paese.

Salvatore Krassowski

Un raggruppamento temporaneo di imprese, composto da Varese risorse e A2A illuminazione pubblica, ha risposto alla manifestazione di interesse pubblicata da 11 comuni del Meratese presentando un prospetto di gestione per i prossimi 18 anni. “Vi chiedo di verificare i numeri perché, a parere mio, facendo da soli riusciremmo a risparmiare di più. Diamo mandato a una società Escort di fare i calcoli e nel frattempo sospendiamo la faccenda”. Il canone che il Comune dovrebbe versare ogni anno con il project financing sarebbe di 86mila euro circa (105mila con l’aggiunta dell’Iva) contro un costo di 66mila euro all’anno calcolato se invece Cernusco facesse tutto da sé.

Il vice sindaco Alvaro Pelà

Conteggi che il vicesindaco Alvaro Pelà ha contestato nella sua risposta. “Le valutazioni sui costi effettuate dal consigliere Krassowski sono fuorvianti perché raffrontano importi non confrontabili perché compara cifre con e senza Iva. Quanto alla proposta di mutuo preciso che quando questo progetto ha avuto inizio non si potevano accendere mutui”.

Pelà ha aggiunto: “Sviluppare individualmente come singolo Comune un progetto del genere avrebbe comunque posto una serie di problematiche che, con il percorso avviato, sono state superate. Ad esempio, per verificare la veridicità del supposto vantaggio economico, avremmo dovuto comunque affrontare ulteriori spese, come i costi di progettazione e la gestione della gara. Non solo, ma siamo ancora in fase di pre-gara e quindi le condizioni economiche a gara conclusa potrebbero essere diverse e maggiormente favorevoli dalle attuali. Siamo convinti che il percorso e la procedura scelta, insieme ad altri 11 Enti, siano i più adeguati al nostro contesto territoriale perseguendo l’interesse pubblico”.

Considerazioni a cui Krassowski ha obiettato: “Non ho confrontato due entità disomogenee anche perché se aggiungo l’Iva i costi per Cernusco aumentano ancora di più. Sono sicuro che i miei dati sono incontrovertibili. Fermiamoci perché questa strada intrapresa non ci porta a perseguire il massimo interesse pubblico. Quanto alle Esco, si trovano società disposte a lavorare gratuitamente. In ballo ci sono degli utili incredibili, prendiamoci tutto il tempo necessario per agire al meglio”. Anche il capogruppo dell’altro gruppo di minoranza Gennaro Toto si è espresso condividendo le argomentazioni di Krassowski. “Già avevamo sottolineato che il costo complessivo sia cinque volte superiore al valore reale dell’intervento. Per quanto riguardo i servizi di smart city vorrei ricordare che sono sospesi nel nostro progetto perché, avevate detto, non si sapeva in cosa sarebbero consistiti. Il progetto non prevede nuovi punti luce, ma solo la riqualificazione degli esistenti”. L’ordine del giorno non è comunque passato avendo raccolto i voti favorevoli solo dei 4 consiglieri di minoranza.