Cernusco, l’appello di Punto Rosso: “4 novembre, contro tutte le guerre”

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L’associazione cernuschese interviene in occasione del 4 novembre

“Una data che spesso si ammanta di retorica patriottica: serve rivolgere uno sguardo più veritiero su quello che è stata la grande guerra”

CERNUSCO – “In occasione della celebrazione nazionale del 4 novembre abbiamo cercato di gettare sull’evento, (che di solito si ammanta di retorica patriottica e di esaltazione di valori come sacrificio, eroismo, unità, addirittura pace), uno sguardo più veritiero su cosa fu la “grande guerra” per chi, per esempio, si rifiutò di combattere al fronte o decise di disertare”. Con queste parole l’associazione Punto Rosso interviene in occasione della giornata dell’unità nazionale e delle forze armate per rivolgere l’auspicio che il 4 novembre sia contro tutte le guerre.

Citando Jean Paul Sartre con la frase “Quando i ricchi si fanno la guerra sono i poveri a morire”, il sodalizio ha voluto anche ricordare come, al di là della retorica fatta di atti eroici e coraggiosi generali, la guerra portò con sè orfani, vedovi, mutali, profughi, sfollati.

Ecco l’intervento integrale di Punto Rosso che cita anche il testo della canzone “Il disertore” – Le déserteur di Boris Vian (1954) che fece scandalo e fu a lungo censurata.

La guerra, quella vera, non è stata affatto come la raccontavano i giornali o come ancora viene celebrata. Nemmeno l’ombra di grandi manovre, di saggi generali, di atti eroici, ma orfani, vedove, mutilati. Deportati, profughi, sfollati.
La morte per migliaia e migliaia di sodati mandati a combattere in nome di una patria di cui non sapevano nulla. Uccisi dalla fame, dal freddo, dalle malattie, dai colpi del nemico e quelli dei carabinieri.
Nel corso della Grande Guerra, davanti ai tribunali militari comparvero 323.527 imputati di cui 262.481 in divisa, 61.927 civili e 1.119 prigionieri di guerra.
Le sentenze di morte eseguite furono 800
A più di un secolo di distanza queste cifre mostrano una tragedia dimenticata così come appaiono anacronistiche le motivazioni utilizzate dai giudici militari davanti agli episodi di insubordinazione: “Il tribunale non ritiene di dover concedere le attenuanti generiche nell’interesse della disciplina militare per la necessità che un salutare esempio
neutralizzi i frutti della propaganda demoralizzatrice». Le toghe militari usavano il massimo del rigore «in chiave di ammonimento e di prevenzione generale».
In Italia, su un esercito di 5 milioni di soldati, 1 su 14 subì un procedimento penale e 1 su 24 una condanna di vario tipo per diserzione, per rivolta, per autolesionismo. Sono almeno 800 i fucilati dopo processi regolari e altre 3-400 persone furono uccise sul campo perché non procedevano durante gli assalti. Le condanne, in questi secondi casi, venivano
eseguite dagli ufficiali o dai carabinieri che seguivano sempre le avanzate.
In questo quadro tragico, i veri eroi sono stati quei soldati che gridavano “abbasso la guerra”, che chiamavano vigliacchi gli alti comandi per cui la vita dei sottoposti spesso valeva meno degli stivali che avevano ai piedi.
PER NON DIMENTICARE

Di seguito il testo della canzone ll disertore:

Signor Presidente /Monsieur le Président
ti scrivo una lettera /Je vous fais une lettre
che potresti leggere /Que vous lirez peut-être
Se hai tempo /Si vous avez le temps
ho appena ricevuto /Je viens de recevoir
I miei documenti militari /Mes papiers militaires
per andare in guerra /Pour partir à la guerre
Prima di mercoledì sera /Avant mercredi soir
Signor Presidente /Monsieur le Président
non voglio farlo /Je ne veux pas la faire
non sono sulla terra /Je ne suis pas sur terre
Uccidere la povera gente /Pour tuer des pauvres gens
Non è per farti arrabbiare /C’est pas pour vous fâcher
devo dirtelo /Il faut que je vous dise
Ho preso la mia decisione /Ma décision est prise
vado a disertare /Je m’en vais déserter
Da quando sono nato /Depuis que je suis né
Ho visto morire mio padre /J’ai vu mourir mon père
Ho visto i miei fratelli andarsene /J’ai vu partir mes frères
E piangere figli miei /Et pleurer mes enfants
Mia madre ha sofferto tanto /Ma mère a tant souffert
Che lei è dentro la sua tomba /Qu’elle est dedans sa tombe
E non importa delle bombe /Et se moque des bombes
E ride dei vermi /Et se moque des vers
Quando ero prigioniero /Quand j’étais prisonnier
Mia moglie mi è stata rubata /On m’a volé ma femme
Mi è stata rubata l’anima /On m’a volé mon âme
E tutto il mio caro passato /Et tout mon cher passé
Di mattina presto /Demain de bon matin
chiuderò la mia porta /Je fermerai ma porte
Di fronte agli anni morti /Au nez des années mortes
andrò sui sentieri /J’irai sur les chemins
Pregherò per la mia vita /Je mendierai ma vie
Sulle strade della Francia /Sur les routes de France
Dalla Bretagna alla Provenza /De Bretagne en Provence
E dirò alla gente /Et je dirai aux gens
Rifiuta di obbedire /Refusez d’obéir
Rifiutati di farlo /Refusez de la faire
Non andare in guerra /N’allez pas à la guerre
Rifiutati di andartene /Refusez de partir
Se è necessario donare il sangue /S’il faut donner son sang
Vai a dare il tuo /Allez donner le vôtre
Sei un buon apostolo /Vous êtes bon apôtre
Signor Presidente /Monsieur le Président
Se mi fai causa /Si vous me poursuivez
Avvisate i vostri gendarmi /Prévenez vos gendarmes
Che non avrò armi /Que je n’aurai pas d’armes
E che potranno sparare /Et qu’ils pourront tirer