Merate, carenza dei medici di base: mozione di Più Prospettiva

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A depositare la mozione è stato il capogruppo di maggioranza Paolo Centemero

In aula consigliare si discuterà del problema della carenza dei medici di base con proposte da inviare al Ministero

MERATE – Una mozione per chiedere al Ministero della Salute e al ministero dell’Università e della Ricerca di mettere in cima alle priorità dell’agenda politica la formazione di nuovi medici di medicina generale con cui riuscire a garantire un ricambio generazione di una figura che anche la recente emergenza sanitaria ha evidenziato essere, insieme più in generale alla medicina territoriale, sempre più fondamentale e importante.

E’ quanto chiede, con una mozione, il capogruppo di maggioranza Paolo Centemero, partendo dal dato nazionale, diffuso della federazione italiana dei medici di medicina generale che nei prossimi cinque anni “smetteranno di esercitare 14.908 medici di famiglia circa il 53% del totale, con la conseguenza che circa 14 milioni di italiani rischiano di rimanere senza medico di base”. Una stima che calata sulla realtà lombarda parla di “circa 900 ambiti carenti su 8.000 con maggiori problemi nell’area metropolitana e nei piccoli Comuni e di “4.167 medici di famiglia” che andranno in pensione tra il 2018 e il 2028.
Citando le attuali normative che regolano la formazione dei medici di Mmg, il testo della mozione si conclude con delle precise richieste volte a cercare di risolvere i problemi, ormai cronici, che stanno portando a una costante riduzione dei medici di famiglia, con rischi per i cittadini.

Tra le proposte avanzate, che verranno inviate a Roma dopo la discussione in Consiglio Comunale, quella di “incrementare i finanziamenti per le borse di studio, riportandole almeno alla quota prevista per il triennio 2019 / 2022 (313 borse di studio) e di anticipare la fine del corso di formazione 2018/2021 – previsto per marzo 2022 – pur mantenendo invariato il monte ore curriculare, così da avere a disposizione i 379 tirocinanti come effettivi, nonché di rivedere l’accordo collettivo nazionale in funzione di una premialità per ad esempio i medici di medicina generale che decidono di aumentare il massimale assistiti. Non solo, ma si chiede di “incentivare il lavoro in equipe con professionisti sanitari e sostenere strumenti quali la telemedicina” ancorchè di aumentare la quota di assistiti per medici in formazione al terzo anno da 650 a 1000 mantenendo la borsa di formazione. Proposte a cui si aggiunge quella di valutare una “semplificazione dell’accesso agli ambiti carenti di medici già in possesso di specializzazione che volessero intraprendere la carriera Mmg” e quella di “rimodulazione degli accessi alla facoltà di medicina tale da soddisfare le esigenze dovute a eventuali carenze”.

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