Merate: il Covid abbatte le entrate, ma il Comune trova fondi per famiglie e commercianti

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In Consiglio approvato all’unanimità l’assestamento di bilancio 2020

Meno entrate da tributi, multe e parcheggi. Ma grazie a dei risparmi, l’amministrazione comunale ha stanziato fondi per l’asilo nido e il bando per il commercio

 

MERATE – L’emergenza Covid riduce drasticamente le entrate nelle casse comunali, ma il Comune riesce a trovare risorse per garantire un sostegno extra, pari complessivamente a 150mila euro, per le famiglie con bambini al nido e per i commercianti. E’ stato approvato, con il voto favorevole anche del gruppo di minoranza, l’assestamento di bilancio 2020 presentato venerdì sera in Consiglio comunale.

Meno entrate per più di 700mila euro

L’assessore al Bilancio Alfredo Casaletto ha snocciolato le cifre riguardanti il bilancio 2020, sottolineando la forte “contrazione delle entrate, sebbene accompagnata anche da un’attenta e coordinata riduzione della spesa”. In particolare, le minori entrate connesse alla pandemia da coronavirus, si attestano a meno 784.500 euro, compensate in parte da maggiori entrate per circa 700mila euro dal Fondo per l’esercizio delle funzioni fondamentali degli enti locali previsto dal Decreto rilancio Al momento sono stati già trasferiti al Comune di Merate 233.914,90 euro e si prevede l’arrivo di ulteriori 470.000 euro destinati a compensare le minori entrate e non a finanziare nuove spese.

Segno meno per tasse, parcheggi e multe

Le minori entrate si registrano su diversi fronti, a partire da quello dei tributi locali. Per quello che riguarda l’addizionale Irpef si parla di una previsione di incasso di 1.354.000 euro con uno scostamento della media del triennio di 387.185,91 euro a causa della riduzione dei redditi imponibili. Per Imu e Tasi lo scostamento è di 222.676,32 euro mentre per la Tosap di 6mila euro. Sul fronte della Tari infine si prevedono meno incassi per 80mila euro. Anche il recupero dell’evasione evidenzia un segno meno di 284mila euro. Altre due voci fanno registrare un segno negativo e sono quelle relative alle sanzioni al codice della strada con un meno 134mila euro e quelle dei parcheggi con meno 22.500 euro.

Il Decreto Rilancio e i risparmi

Meno incassi a cui il Comune ha opposto, oltre al fondo previsto dallo Stato, anche “una consapevole e ponderata riduzione della spesa” realizzando importanti economie di parte corrente “che hanno l’effetto, in parte di contrastare gli effetti della contrazione delle entrate, dall’altra di garantire alla città un sostegno concreto a famiglie e attività economiche e commerciali”. Fondamentale al fine di trovare risorse da mettere a disposizione della comunità è risultato il risparmio di 373mila euro realizzato sospendendo la quota capitale relativa ai tre leasing contratti dal Comune di Merate.

Nidi gratis fino a dicembre

Grazie a questa operazione l’amministrazione comunale ha previsto interventi di sostegno a famiglie e commercianti. In particolar modo  50mila euro saranno riservati all’annullamento della retta, fino a dicembre, per tutti i bambini iscritti all’asilo nido Girotondo. Un segno di vicinanze alle famiglie con bimbi piccoli che va quindi a estendere (fino a fine anno) la misura regionale dei nidi gratis anche per le famiglie con Isee superiore ai 20mila euro.

100mila euro per il commercio

Per quanto riguarda invece il commercio, ammonta a 100mila euro il fondo messo a  disposizione degli esercenti e dei professionisti attraverso un apposito bando. Incalzato dalle domande del capogruppo di Cambia Merate Aldo Castelli, volte a meglio comprendere, condividendone la finalità, l’iniziativa a sostegno dei commercianti, il vice sindaco Giuseppe Procopio ha risposto ricordando anche la nascita del distretto del Commercio insieme ad altri 5 Comuni della zona.

“Prima dell’emergenza Covid avevamo già ipotizzato di dar vita a un bando, del valore di 75mila euro per tre anni, per sostenere le spese dei commercianti che avessero voluto abbellire le parti esterne delle loro attività. Ora questo aspetto si potrà coprire attraverso i fondi garantiti dal distretto del Commercio per cui vorremmo orientare il nostro bando verso la copertura di altre spese, che potrebbero essere quelle sostenute o da sostenere per realizzare le misure di sicurezza connesse al Covid”. L’idea è di riuscire a pubblicare il bando velocemente in modo da iniettare liquidità nelle tasche dei commercianti, provati dalla chiusura forzata legata al Covid.

La questione della piscina

Nell’assestamento votato venerdì è previsto anche lo stanziamento di 123mila euro per andare a compensare le minori entrate del primo semestre del 2020 degli oneri concessori legati alla gestione della piscina di via Matteotti. “E’ una quota che abbiamo deciso di mettere in coda al gestore, riconoscendo l’impossibilità per quest’anno di versare quanto dovuto a causa della chiusura dell’attività dovuta al Covid” ha risposto Casaletto, distinguendo questa operazione, relativa al 2020, dalla rateizzazione dell’ultima quota del 2019 richiesta e ottenuta dal gestore che si è impegnato a pagare quanto dovuto in 8 rate.

Le altre misure economiche anti Covid

L’assessore ha infine sottolineato quanto fin qui portato avanti dall’amministrazione per venire incontro alle esigenze di chi si è trovato in seria difficoltà a causa del Covid. “Nei mesi scorsi abbiamo già sospeso il pagamento dei canoni di concessione e locazione dei beni comunali in godimento di terzi; sospeso il pagamento di ogni imposta e tassa comunale, differendo la Tari al 30 settembre in due soluzioni e azzerando l’Imu sulle seconde abitazioni concesse in comodato d’uso gratuito a familiari in linea retta. Non solo, ma abbiamo donato 15mila euro alla Fondazione Lecchese per la campagna di sostegno agli ospedali di Lecco e Merate ed effettuato una donazione in favore del fondo alimentare per il sostegno alle famiglie bisognose”. Il tutto riuscendo comunque ad accantonare 433.826 euro per far fronte un eventuale riconoscimento del debito fuori bilancio per ripianare le perdite di Retesalute.

433mila euro accantonati per Retesalute

Raccolto il voto favorevole della minoranza di Cambia Merate sull’assestamento di bilancio (Castelli ha evidenziato la fase complicata vissuta dal Comune riconoscendo elementi apprezzabili, come il bando per i commercianti e gli stanziamenti per le progettualità, nell’assestamento approvato), il sindaco Massimo Panzeri ha voluto poi accendere il dibattito su Retesalute, prima di chiudere la discussione del punto. “La voce più grossa è quella relativa all’accantonamento delle riserve per coprire le perdite. E voi su questo punto non vi esprimete. Ho notato che su questa vicenda c’è un pensiero comune che tende a ridurre queste perdite a debiti gestionali, ma io non sono sicuro che sia così. Merate crede in Retesalute e lo sta dimostra con i fatti, dall’affidamento dei centri estivi al voto favorevole al budget triennale, approvato dall’assemblea dei soci mercoledì. Ma nulla giustifica la manipolazione dei conti e la contabilità falsata”.

La posizione di Cambia Merate

Panzeri ha contestato poi quanto riportato dalla minoranza nel comunicato diffuso qualche giorno fa: “Si invitava Merate a non scegliere la liquidazione, ma non c’è una gara tra tesi o pareri. Anzi, se dovesse emergere una soluzione semplice che potrà risolvere la situazione sarò il primo a sostenerla”. Per il primo cittadino c’è chi tende a chiudere troppo frettolosamente la situazione: “Mercoledì non è stata salvata l’azienda speciale: è stata solo mantenuta in vita. Se si potrà andare avanti con questa società o se si dovranno compiere altre strade lo diranno i tecnici che metteranno mano ai bilanci passati. Ricordo che è la legge che, allo stato attuale, prevede la liquidazione di una società speciale in perdita per 4 bilanci su 5”.

Considerazioni a cui Aldo Castelli ha replicato difendendo la nota diffusa: “Sono convinto anch’io che non si debba redigere alcuna scrittura contabile scorretta. Nel comunicato dicevamo soltanto che a oggi i bilanci sono tutti chiusi, ad eccezione del 2019, con un utile. E quindi non  ci sono gli estremi per la liquidazione coatta. Dal nostro punto di vista è contestabile l’opzione della liquidazione volontaria per costituire la stessa cosa”.