Nonni e nipoti raccontano il 25 aprile grazie al lavoro di Identità e Futuro Nostro Cernusco

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Nonni e nipoti insieme in questo viaggio nella memoria in un 25 aprile caratterizzato dall’emergenza covid 19

L’opuscolo (che proponiamo integralmente in pdf sotto) raccoglie 29 testimonianze di chi, il 25 aprile 1945, era un bambino

 

CERNUSCO – Nonni e nipoti raccontano insieme il 25 aprile. E’ un racconto a due voci che dà spazio a chi (anziani e bambini), in questa emergenza sanitaria, si è visto improvvisamente allontanato l’uno dall’altro, il corposo lavoro svolto dai consiglieri del gruppo di minoranza Identità e Futuro nostro Cernusco. Grazie alla disponibilità fornita da diverse famiglie, i consiglieri sono riusciti a raccogliere 29 bellissime e affascinanti testimonianze di quello che ha rappresentato il 25 aprile e più in generale la seconda guerra mondiale per chi, nel 1945, indossava le braghette corte.

“Abbiamo pensato alla tristezza di una cerimonia del 25 aprile senza “memoria storica“, gli anziani, e senza “futuro”, i bambini – puntualizzano i consiglieri capitanati in Consiglio comunale da Gennaro Toto – . Abbiamo ritenuto fosse interessante trasmettere le sensazioni e i racconti di quel giorno e di quel periodo così lontano, ma così vivo nella mente di chi lo ha vissuto”. (per la cronaca delle celebrazioni del 25 aprile nel territorio lecchese LEGGI QUI).
Tre semplici domande (“Ti ricordi dov’eri il 25 aprile del 1945?”, “Cos’è per te la libertà?” e infine “Quale ricordo hai del periodo della guerra?”) sono diventate il mezzo attraverso cui viaggiare nella memoria e scandagliare le emozioni, condividendole innanzitutto con le persone a cui si vuole più bene e poi con tutti quelli per cui il 25 aprile vuole continuare a essere ben più di una semplice festa sul calendario.

Ecco quindi, giusto per citare alcuni esempi, nonna Carla che ricorda come il 25 aprile si trovava nella sua casa, dove da lì a poco sarebbero arrivati gli americani portando le caramelle e nonno Luigi che, rispondendo al suo Matteo, precisa che “la libertà, per me, è la possibilità di pensare ed agire come vuoi tu, nel rispetto delle regole e degli altri”. Un altro nonno Luigi, classe 1938, sembra voler citare Piero Calamandrei nel dire a gran voce che la “libertà è una cosa sacra, bisogna saperla difendere e mantenere, anche perché (come per la Salute), ne capiamo il valore solo quando la perdiamo o non l’abbiamo più”.

C’è chi invece ricorda che il 25 aprile era nel “campo dove c’è l’Esselunga. Mi ricordo perché abbiamo visto dei soldati correre verso Osnago e poi era arrivata la notizia che era finita la guerra”. Storie locali che si intersecano con racconti provenienti da altre parti di Italia, con Beatrice che racconta la vicenda della nonna Mary e del militare nascosto in un paese della Puglia.

Il risultato è un opuscolo che dà spazio alla memoria dando non solo la possibilità alle testimonianze locali di diventare patrimonio di un’intera nazione, ma facendo anche riflettere sull’essenza autentica del 25 aprile e sul valore della libertà.
“A questa generazione di donne e uomini nati prima o durante la guerra e a quella delle loro madri e padri un ringraziamento speciale per averci donato la libertà, per averci portato fuori dalle macerie della II guerra mondiale e averci dato una carta costituzionale i cui principi fondamentali, universalmente riconosciuti, sono la base della democrazia e della nostra società” concludono i consiglieri di Identità e futuro nostro Cernusco.

LEGGI OPUSCOLO 25 APRILE IDENTITA’ E FUTURO NOSTRO CERNUSCO