Nuovi ponti sull’Adda: question time di Ghislandi in Provincia

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Ponte di Paderno

Esordio in consiglio provinciale dell’ex sindaco di Imbersago con un question time sul destino del ponte di Paderno

Ghislandi ha chiesto un aggiornamento della situazione con riferimento ai progetti per i nuovi ponti sull’Adda e alle opere viabilistiche correlate

LECCO – Un question time per chiedere aggiornamenti sulla vicenda della realizzazione di due nuovi ponti sull’Adda in sostituzione del San Michele di Paderno. A presentarlo ieri sera, lunedì, in consiglio provinciale, il neo consigliere Giovanni Ghislandi al suo esordio a Villa Locatelli nelle fila dei Civici al posto del dimissionario Antonio Rusconi.

L’ex sindaco di Imbersago, comune dove svolge il ruolo di capogruppo di maggioranza, ha voluto accendere i riflettori su un tema caro alla Brianza meratese come quello del destino del ponte di Paderno.

Giovanni Ghislandi
Giovanni Ghislandi

Facendo riferimento alla nota congiunta, datata aprile 2022, dei presidenti delle Province di Lecco e Bergamo inviata all’Assessorato alle Infrastrutture, trasporti e mobilità della Regione Lombardia in cui si prendeva atto della volontà di Rete Ferroviaria Italiana (RFI) di sviluppare una soluzione progettuale incentrata sulla realizzazione di due nuovi ponti distinti, uno stradale e uno ferroviario, destinati a sostituire l’attuale ponte di collegamento fra Paderno d’Adda e Calusco d’Adda, Ghislandi ha chiesto ragguagli sullo stato dell’arte, ricordando come oramai non manchino molti anni alla scadenza del 2030, indicato da Rfi come anno di dismissione del San Michele.

Non solo, ma ha anche ricordato come la previsione di realizzazione di due nuovi ponti prevedesse la contestuale realizzazione di ulteriori interventi viabilistici su ambo le sponde del fiume.

Da qui le domande, indirizzate alla presidente della Provincia Alessandra Hofmann e al consigliere delegato alla viabilità Mattia Micheli. “Ho chiesto di sapere se ci sono novità sostanziali sull’argomento e se la Provincia è stata coinvolta nelle fasi di sviluppo delle ipotesi progettuali sulle quali si sta attualmente lavorando – precisa Ghislandi che ha voluto anche chiedere conto se Rfi si stia muovendo ancora intorno a quanto prospettato nel 2021-2022 a proposito di due nuovi viadotti distinti o se invece si stanno delineando nuove e ulteriori ipotesi, in termini di utilizzo viabilistico-ferroviario e in termini di collocazione del nuovo ponte o dei nuovi ponti.

L’ipotesi di tracciato del nuovo ponte viario sull’Adda a sud del San Michele e della linea ferroviaria

Tra le richieste anche quella di sapere se la Provincia (qualora venisse confermata da RFI l’ipotesi di un nuovo ponte viabilistico fra Paderno e Calusco o in punti del fiume immediatamente più a monte o più a valle) considera tuttora prioritaria e strategica la variante di tracciato della Sp ex SS 342 a Calco e Brivio in sede nuova e in sede propria, indicata come asse principale est-ovest nel vigente Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale (PTCP), con la realizzazione di un nuovo ponte di Brivio da collegare alla nuova ipotizzata viabilità in Provincia di Bergamo.

Domande che hanno come corollario quella di un coinvolgimento e di un confronto stretto e approfondito con i sindaci dei Comuni potenzialmente interessati (in primis, Paderno d’Adda, Robbiate e Verderio), che non hanno mai nascosto la preoccupazione per l’impatto viabilistico e ambientale di un nuovo ponte viario tra Paderno e Calusco.

“E’ utile ricordare che, come a più riprese sottolineato in passato dalla Provincia di Lecco, gli studi di RFI relativi al nuovo ipotizzato ponte di Paderno prevedono un importante incremento di traffico veicolare sulla viabilità provinciale dei Comuni più prossimi, oltre che sulla strada comunale di Paderno denominata via Festini. Da qui l’esigenza di valutare a fondo l’impatto viabilistico dell’eventuale nuovo viadotto, individuando nel contempo opere infrastrutturali accessorie, con adeguati standard di inserimento ambientale e paesaggistico, finalizzate a contenere per quanto possibile l’impatto del nuovo ponte stradale sul tessuto urbanizzato esistente”.

Il riferimento è alle già ipotizzata realizzazione di una variante di Verderio, del superamento del centro abitato di Paderno d’Adda con soluzioni alternative all’utilizzo di via Festini, nell’eliminazione del passaggio a livello della Sernovella e dell’intersezione tra Sp 54 e Sp 56 in Robbiate, nella valutazione dell’impatto del potenziamento della Sp 55 a Verderio e Robbiate sul successivo tratto nei Comuni di Merate e Osnago, fino all’immissione nella Strada 342 dir, che già oggi risulta sottoposto a ingenti volumi traffico, con la presenza di un significativo restringimento della carreggiata in prossimità dell’incrocio di Brugarolo di Merate.

Considerazioni, quelle sul nuovo ponte viario, a cui si sommano poi quelle del “nuovo eventuale ponte ferroviario sulla linea esistente Carnate-Bergamo, il possibile spostamento della stazione Fs di Paderno-Robbiate e gli impatti più generali sul territorio di Paderno d’Adda e aree limitrofe”.

Le risposte verranno fornite dalla Provincia nel corso del prossimo consiglio comunale in programma molto probabilmente a inizio luglio. Dal canto suo la presidente Hofmann ha anticipato che a metà giugno è previsto un incontro con i sindaci della zona per parlare proprio della questione dei nuovi ponti sull’Adda.