Olgiate: in Consiglio numeri, servizi e finalità del Dopo di Noi

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Maurizio Maggioni e Stefania Cazzaniga

La corposa risposta dell’assessore Maggioni che critica la scelta di citare il doloroso episodio di Osnago

La replica della consigliere Cazzaniga: “Nessuna strumentalizzazione”

OLGIATE – Numeri, servizi, finalità e anche la filosofia alla base della legge: il Dopo di noi è stato al centro del dibattito scaturito settimana scorsa in consiglio comunale a seguito dell’interrogazione presentata da Stefania Cazzaniga, consigliera del gruppo di opposizione Olgiate Cambia Passo.

Prima di iniziare a dare lettura della corposa risposta, l’assessore ai Servizi sociali Maurizio Maggioni ha voluto rimarcare di aver trovato di “cattivo gusto” il riferimento, nel cappello introduttivo dell’interrogazione, al tragico episodio di Osnago (dove un padre 80enne aveva ucciso la figlia disabile togliendosi poi la vita), “che ha portato alla luce un grande dolore. Si poteva evitare il riferimento e lo trovo anche strumentale, visto che in altri Consigli è stata discussa e si discuterà un’interrogazione che a parte qualche conclusione è uguale ovunque”.

Inciso a parte, con una frecciatina neanche troppo velatamente rivolta al fatto che una simile interrogazione sia stata portata in aula solo in alcuni Comuni (come ad esempio Merate), Maggioni è poi passato alle risposte spiegando come la legge 112 del 2016 abbia dato vita a un nuovo modo di intendere il “dopo di noi”, “partendo dal riconoscimento che le persone con disabilità non possono, dall’oggi al domani, essere “deportate” in una struttura, a volte anche lontana dal tessuto sociale dove hanno vissuto e veder spezzato tutto il percorso di vita fino a quel momento costruito”.

Maurizio Maggioni

Ha poi rimarcato come la gestione dei progetti finanziati tramite i fondi della Legge 112/2016 abbia avuto nel territorio distrettuale un andamento discontinuo, anche a fronte dell’emergenza pandemica, evidenziando come la programmazione abbia preso un forte slancio ora.
Spazio poi a una serie di dati: dalle risorse ricevute dal Distretto di Lecco, suddivise agli ambiti di Bellano Lecco e Merate, pari a 1.569.531,00 nel periodo complessivo dal 2016 al 2020 alle strutture con attivi 10 alloggi palestra, 3 appartamenti con gestore e 1 appartamenti autogestiti. “Molti alloggi palestra, attualmente attivi, stanno realizzando percorsi finalizzati all’autonomia e, nel breve termine, si trasformeranno in residenze con gestore” ha aggiunto, rimarcando come Il Distretto di Lecco, più precisamente individuando l’Ambito di Lecco, intende attivare un progetto pilota rivolto a persone ad elevata intensità di sostegno che accompagni il processo di coabitazione e di deistituzionalizzazione ai sensi della DGR n. XI/6218 del 04-04-2022.

Quanto al numero di utenti attivi si parla di 43 progetti in accompagnamento totali (di cui prosecuzione 5; Bellano 3, Lecco 31 e Merate 9); 4 di residenzialità totali 4 (Bellano 1, Lecco 3 e Merate zero) e 32 nuovi progetti totali (domande in valutazione 7; Lecco 18 e Merate 14).
Fino a oggi sono stati pubblicati quattro avvisi pubblici per informare i cittadini ed invitarli a fare domanda per attivare un progetto e nello specifico: nel 2017 e 2019 i bandi sono andati deserti, mentre nel 2018 sono state quattro le domande ricevute e nel 2020, anno in cui sono state messe a bando tutte le risorse disponibili, hanno presentate le domande tutti i cittadini che costituiscono ad oggi il
nucleo di progetti su cui si sta operando.
Sono 32 le domande a oggi presentate per un importo complessivo di 327mila euro.
“I progetti chiusi ad oggi sono 4 su 32 e corrispondono ad un liquidato di 22.090,50 euro a fronte delle prestazioni erogate a favore dei cittadini richiedenti”.

Stefania Cazzaniga
Stefania Cazzaniga

Per quanto riguarda il Comune di Olgiate, i servizi sociali hanno in carico 116 cittadini nell’area disabilità (46 minori e 70 adulti) occupandosi della cura degli aspetti sociali e relazionali della persona con disabilità e della famiglia, preoccupandosi tra l’altro di curare la rete amicale e familiare, provvedere ad eventuali possibili attività formative o di inserimento lavorativo.
“I Servizi non prendono in carico solamente persone con patologie gravi o croniche, ma fungono anche di supporto per soggetti che manifestano momentaneamente fragilità emotive, oppure disabilità relazionali e sociali che compromettono la qualità di vita. Si occupano anche del supporto alla famiglia che spesso si sente emotivamente demoralizzata, disorientata ed affaticata, aiutandole anche nella presentazione delle pratiche”.

Un riferimento che ha provocato il disappunto di una cittadina, Alessandra Colombo, seduta tra il pubblico che, interrompendo l’assessore, ha riferito di non essere stata presa in considerazione. “Lei è venuta a parlare con me?” la risposta a forma di domanda, ripetuta due volte, in maniera perentoria, da Maggioni prima che il sindaco Giovanni Bernocco stoppasse l’intervento non previsto e non ammesso dal regolamento comunale.

L’assessore ai Servizi sociali ha poi dettagliato sul dopo di noi durante noi, che prevede la presa in carico durante l’esistenza in vita dei genitori, tenendo conto dei desideri, delle autonomie e delle aspettative, della persona disabile e di chi l’assiste in un progetto personalizzato che individua i supporti adeguati con prestazioni sociali, sanitarie e sociosanitarie.
“Spesso, però, i genitori non accettano l’idea di non potersi più prendere cura del proprio figlio in futuro e non riescono a pensare ad una sua vita in autonomia” la considerazione di Maggioni che ha ribadito come a Olgiate una proposta sia stata rifiutata dai genitori e una, appena effettuata, sia in corso di valutazione.

Infine, un riferimento anche alla nascita dei gruppi di auto mutuo aiuto: “E’ ben gradita all’Amministrazione Comunale, ma si ritieni che l’istituzione degli stessi debba essere una necessità richiesta dai cittadini di potersi ritrovare, confrontarsi e condividere le proprie esperienze e sollecitare nuove iniziative a beneficio delle persone disabili”.

Una lunga disamina al termine della quale la consigliera Cazzaniga si è dichiarata parzialmente soddisfatta. “Respingo l’accusa di strumentalizzare il dolore perché questo non è vero. Anzi mi spiace che di questi temi se ne parli solo quando succede una tragedia. Sono altresì contenta di vedere le iniziative messe in atto dai Servizi sociali. Aggiungo che bisognerebbe indagare sul perché poche famiglie fanno domanda di partecipazione a questi bandi, forse per timore e per un senso di vergogna. Vi invito perciò a pubblicizzare ulteriormente queste misure riservate a famiglie che ne hanno diritto”.