Retesalute, da un emendamento al Sostegni bis una speranza per la revoca della liquidazione

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Retesalute
La sede a Novate di Retesalute

L’emendamento prevede la possibilità del risanamento aziendale anche per le aziende speciali

La Camera ha già approvato la conversione del decreto Sostegni bis. Ora si aspetta il passaggio al Senato per la legge

MERATE – Un emendamento che calza a pennello con la situazione di Retesalute. E’ quanto approvato mercoledì, dalla Camera e che si appresta a passare nel giro di pochi giorni anche al Senato nell’ambito dell’attività di conversione del decreto legge 73/2021, meglio noto come Sostegni bis. L’emendamento, il 56.07, introduce infatti anche per le aziende speciali, la possibilità di predisporre un piano di risanamento aziendale funzionale ad evitare la procedura di liquidazione nel caso le stesse avessero conseguito un risultato negativo per quattro dei cinque esercizi precedenti qualora vi fosse un robusto piano di risanamento aziendale. Una norma che va quindi a integrare il famoso comma 555 dell’art. 1 della L. 147/2013, che prevede la messa in liquidazione di un’azienda pubblica a fronte di bilanci passati in negativo.

L’emendamento, che si appresta a essere approvato anche in Senato e a diventare quindi legge, prevede che “le disposizioni del presente comma non trovano applicazione qualora il recupero dell’equilibrio economico delle attività svolte sia comprovato da un idoneo piano di risanamento aziendale”.

Il collegio dei liquidatori di Retesalute insieme al sindaco di Merate, presidente dell’assemblea dei soci

Una questione, quest’ultima, che era stata al centro del dibattito per più di un anno tra i soci di Retesalute, dividendo i fronti, non solo tra sindaci, ma anche tra segretari e consulenti, tra chi ritenesse sufficiente la predisposizione di un sano e robusto piano di risanamento finanziario per mantenere in vita l’azienda speciale e chi invece, citando proprio il comma 555, vedeva come obbligatoria la strada dalla messa in liquidazione salvo poi valutare la possibilità di una revoca della liquidazione dopo aver accertato la natura delle perdite.

Una battaglia di opinioni in cui si erano incrociati anche i pareri delle Corte dei Conti, in cui alla fine era prevalsa la linea, ritenuta più prudenziale e corretta, della messa in liquidazione dell’azienda speciale, dando mandato al collegio dei liquidatori di analizzare la possibilità di continuare con Retesalute una volta accertate le responsabilità del buco di bilancio. Lo stesso collegio, presieduto dal professor Ciro D’Aries, si era poi presentato in assemblea dei soci lo scorso 24 giugno spiegando lo status quo e la finalità di dare continuità all’azienda speciale pur nella discontinuità con il percorso degli anni passati.

Ora, è arrivato anche l’emendamento che rafforza il fronte di chi ha sempre ritenuto possibile investire sul piano di risanamento aziendale e che sembra quindi spianare la strada per la revoca della liquidazione.