Retesalute, la lettera della maggioranza dei sindaci: “La liquidazione è l’unica strada”

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Retesalute
La sede a Novate di Retesalute

Nota della maggioranza dei sindaci in vista dell’assemblea dei soci del 20 maggio

I primi cittadini chiariscono il percorso tracciato: “Bisogna salvaguardare la gestione associata dei servizi alla persona garantendo l’unità del territorio”

MERATE – Salvaguardare la gestione associata dei servizi alla persona, garantendo l’unità del territorio attraverso la procedura, la messa in liquidazione volontaria, su cui è stato possibile trovare l’unità più ampia tra i Comuni soci.

E’ quanto hanno ribadito con una lettera i sindaci della maggior parte dei 27 Comuni soci dell’azienda speciale Retesalute a pochi giorni dall’appuntamento del 20 maggio, quando l’assemblea sarà chiamata a votare lo scioglimento dell’azienda speciale gravata da un buco finanziario di circa 4 milioni di euro.

L’auspicio, ribadito dai sindaci, è quello che si possa continuare in futuro con maggiore forza e trasparenza, una volta completato anche l’iter di verifica della natura del debito, in modo da permettere ai soci di ripianare le perdite utilizzando le risorse già accantonate.

Ecco la nota diffusa dalla maggioranza dei sindaci soci di Retesalute. Nell’elenco mancano Olgiate ed Ello, Comuni che hanno ribadito il proprio no alla messa in liquidazione dell’azienda speciale.

Ecco il comunicato diffuso:

Abbiamo atteso di completare in queste settimane il confronto tra i Comuni soci di Retesalute, prima di comunicarne gli esiti e le prospettive che andremo ad assumere nell’Assemblea del 20 maggio pv.
Non vogliamo qui ritornare sulle cause dell’indebitamento dell’Azienda, degli errori relativi alla contabilità degli anni scorsi, dei bilanci non veritieri presentati ai Soci, ma definire la prospettiva futura.

Obiettivi
L’obiettivo politico principale condiviso dai Comuni è: salvaguardare la gestione associata dei servizi alla persona, nelle modalità gestionali del controllo pubblico (sperimentando innovazioni per il futuro).
Gli obiettivi gestionali che stanno dentro il percorso verso questo traguardo sono: continuare a garantire servizi di qualità ai cittadini utenti, salvaguardare l’occupazione dei lavoratori di Retesalute, garantire i creditori.
Unità del territorio
La precondizione indispensabile di cui non possiamo fare a meno per ottenere questo obiettivo è perseguire l’unità del territorio meratese e dei Comuni che hanno scelto negli ultimi anni l’Azienda quale ente gestore di servizi.
Di fronte ad un problema così grave, senza l’unità del territorio, che è il valore primario, ogni soluzione, anche quella che può apparire più semplice e forse non lo è, non avrebbe le gambe per camminare e costituirebbe un fallimento a priori dell’intesa politica che sola può continuare a garantire la gestione associata, con l’autonomia che il territorio meratese merita ed intende mantenere.
Il percorso condiviso
Sono diversi i pareri giuridici che sono stati acquisiti e vagliati attentamente. Non vogliamo qui riprendere questi aspetti in quanto ora è il momento della sintesi e della scelta politica.
Il percorso condiviso, che tiene assieme i Comuni a larghissima maggioranza, salvaguarda l’unità del territorio meratese e ne garantisce per il futuro le scelte autonome, è la liquidazione volontaria . Percorso certamente difficile, ma che auspichiamo faccia emergere in tempi brevi le condizioni per il ritorno in bonis dell’Azienda. Compito del liquidatori sarà quello di censire puntualmente i debiti ma, soprattutto, la loro natura, per gli opportuni e legittimi interventi di messa a disposizione di risorse da parte dei Soci (risorse già accantonate per questo obiettivo).
I Comuni, la stragrande maggioranza dei Comuni, hanno escluso le altre opzioni: la liquidazione coatta amministrativa ed il semplice ripianamento dei debiti.
La prima (liquidazione coatta) avrebbe comportato la chiusura di Retesalute senza; tra l’altro tutelare i creditori e i lavoratori, ed è stata esclusa.
La seconda è stata giudicata dalla maggioranza non perseguibile. Questo non certo per indisponibilità ad impegnare le risorse necessarie per Retesalute, cosa che tutti vorremmo fare al più presto. Ma per i rischi che comporta, da un punto di vista normativo: in particolare, il rischio di coinvolgimento di tanti Consigli comunali in atti potenzialmente giudicabili nulli da Enti di controllo e viziati da reati di danno erariale. La maggioranza dei Comuni ritiene non prudente esporre il territorio a questi rischi per il futuro, con tutto quello che comporterebbe, ma intende mettere in totale sicurezza le scelte per la salvaguardia della gestione associata.
In ogni caso, al di là dei dettagli tecnici delle varie ipotesi, queste due strade non hanno trovato ampia convergenza politica nei Comuni e per tale ragione non garantiscono comunque gli obiettivi di cui sopra.

La liquidazione volontaria, ci rendiamo conto, è un percorso difficile, ma che, unico, garantisce compattezza del territorio.
Non chiediamo fiducia preventiva per il percorso che andremo assieme a definire.
Abbiamo tuttavia dalla nostra parte alcuni elementi positivi per affrontare questa strada, ottenuti in questi mesi: gli accantonamenti che quasi tutti i Comuni hanno già deliberato (e che coprono la quasi totalità del debito dell’Azienda), un Bilancio 2020 che, operate le correzioni necessarie, è in attivo, la separazione dei Conti correnti in Retesalute circa le due funzioni (Capofila Ambito e Piano di Zona / Ente gestore di servizi), il regolamento dei rapporti economico-finanziari tra Retesalute ed Ambito di Merate.
L’Azienda ha quindi già oggi le condizioni di base per proseguire per il futuro con maggior forza e trasparenza, se, come speriamo e crediamo, la verifica della natura del debito consentirà ai soci l’impegno delle risorse accantonate.
Abbiamo grande attenzione e rispetto per i lavoratori di Retesalute, per i creditori dell’Azienda e siamo fortemente impegnati affinché non manchino servizi alla persona di qualità nel nostro territorio.
Il problema è nato da gravi errori del passato nella tenuta della contabilità, che hanno fatto paradossalmente risparmiare Comuni ed utenti ed indebitare l’Azienda. Non è mai mancata, invece, qualità nei tanti servizi erogati. Da questa consapevolezza vogliamo ripartire fiduciosi che lungo questa strada difficile avremo la possibilità di trovare assieme le soluzioni migliori per il meratese.

Siamo e saremo quindi impegnati a trovare tutte le soluzioni possibili per:
• Stare uniti
• Continuare a garantire agli utenti servizi di qualità, in modo associato
• Promuovere il controllo pubblico
• Salvaguardare l’occupazione dei lavoratori
• Affrontare l’indebitamento dell’Azienda e garantire i creditori, impegnando le risorse necessarie dentro un percorso trasparente e chiaro, previsto dalla norma
• Promuovere l’autonomia del nostro contesto territoriale
• Sperimentare innovazioni in materia di politiche sociali
La strada che andremo ad intraprendere non è facile, è in salita, ma è quella che ci vede (maggiormente) uniti ed è quella, forse più difficile, ma che garantisce meglio il nostro territorio anche per il futuro.

Comuni di Barzago, Barzanò, Casatenovo, Calco, Cremella, Cernusco Lombardone, Imbersago, Lomagna, Montevecchia, Merate, Missaglia, Monticello Brianza, Nibionno, Osnago, Paderno D’Adda, Robbiate, Sirtori, Verderio, Viganò , Unione dei comuni di La Valletta