Retesalute, via libera alla liquidazione: nominato il collegio di liquidatori

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Retesalute Cda
A sinistra Alessandra Colombo, presidente del CdA di Retesalute, insieme al sindaco di Sirtori e ad altri consiglieri del Cda

La delibera è passata con i voti contrari di Olgiate e Cassago e l’astensione di Airuno

Nel collegio dei liquidatori nominato presidente Ciro D’Aries con, a latere, Alessandra Colombo e Paolo Emanuele Grimoldi

 

MERATE – Via libera alla messa in liquidazione di Retesalute, l’azienda speciale sorta nel 2005 e attiva nell’ambito dei servizi alla persona per i territori del Meratese e del Casatese con l’aggiunta, dal 2019, di quattro Comuni dell’Oggionese. Giovedì sera, durante l’assemblea (preceduta dal picchetto dei dipendenti preoccupati per il futuro dell’azienda speciale), riunita in forma ordinaria e straordinaria, a Palazzo Tettamanti i soci hanno infatti votato a larghissima maggioranza (con la contrarietà di Olgiate e di Cassago e l’astensione di Airuno), la delibera che prevede lo scioglimento di Retesalute.
Una scelta dolorosa, giustificata dal forte squilibrio finanziario in cui l’azienda con sede a Novate si è trovata, facendo registrare un buco di circa 4 milioni di euro, spalmato in quattro bilanci pregressi. Una perdita ingente, dovuta a un’errata redicontazione contabile, scoperta solo poco più di un anno fa dal nuovo Consiglio di amministrazione e dalla nuova responsabile dell’area economico finanziaria Laura Mattiello, che poi ha aperto un ampio, lungo e controverso dibattito sulle azioni da mettere in campo per uscire da questo pantano.

Alessandra Colombo

Tra richieste di pareri alla Corte dei conti, consulenze esterne, note di revisori e segretari comunali, si è giunti, dopo diversi passaggi e mediazioni, alla formula della messa in liquidazione in continuità prevedendo quindi un percorso che vada all’accertamento delle responsabilità delle perdite economiche permettendo al contempo all’azienda di rimettersi in carreggiata qualora vi fossero le condizioni per farlo, come gli ultimi bilanci, chiusi in attivo, lasciano intendere. Una scelta che ha visto poi convergere la maggioranza dei Comuni soci, nonostante si siano alzate in questi mesi voci discordanti, come quella di Olgiate o di molte minoranze consiliari, rompendo anche gli schemi delle appartenenze o delle vicinanze politiche.

Nella delibera letta dal notaio Brini viene fissato al 31 dicembre 2022, salvo eventuali proroghe, il tempo ultimo per completare il percorso di liquidazione che è stato affidato a un collegio liquidatorio formato da tre professionisti. Sei i curricula (Alessandra Colombo, Ciro D’Aries, Corrado Ferriani, Paolo Emanuele Grimoldi, Veronica Pruinelli, Vincenzo Rappa) arrivati per svolgere questo ruolo, che dovrà contemplare, stando a quanto riportato in delibera, il mantenimento delle risorse umane e la comunicazione, a cadenza mensile, all’assemblea dei soci su quanto svolto. Tra le candidature arrivate, Ciro D’Aries, il consulente a cui il comune di Merate aveva richiesto la scorsa estate un parere proprio su Retesalute, ha ottenuto 16 voti, Alessandra Colombo, attuale presidente del consiglio di amministrazione 19 e Grimoldi 24 preferenze.
L’assemblea è poi tornata a votare, a scrutinio segreto e con un peso ponderale diverso tra i 27 enti soci in base alla popolazione, per la nomina del presidente del collegio dei revisori, eleggendo D’Aries con 92 voti su un totale di 137.

Filippo Galbiati

A margine delle votazioni il sindaco di Casatenovo Filippo Galbiati ha ribadito di aver voluto dare con la delibera di messa in liquidazione in continuità che può apparire (come rimarcato in diversi consigli comunali) una contraddizione, si è voluto dare un forte segnale politico: “Chiediamo la predisposizione di un piano di rientro e di verificare quanto prima la legittimità del ripianamento del debito. Dopodichè dovremo intervenire con risorse economiche opportune, sostenere l’azienda mantenendo l’unità del territorio. Dobbiamo metterci in testa che questo comporterà spendere di più perché la finalità dell’azienda speciale non è quella di risparmiare ma di erogare meglio i servizi, innestando anche degli elementi di innovazioni. Questa è una sfida che ci investe in pieno come sindaci e sulla quale ci prendiamo una responsabilità molto importante”.

A sinistra Massimo Panzeri

Parole a cui hanno fatto eco quelle del sindaco di Merate Massimo Panzeri che ha voluto porre l’accento sulla questione della responsabilità: “Se siamo arrivati a questo punto non è per responsabilità di questo CdA né di questa assemblea, ma di chi ci ha preceduto. Per questo è giusto fare chiarezza su tutti gli aspetti allontanando l’ombra che sia colpa di questo Cda aver portato a questa situazione. Anzi, ringrazio nuovamente il consiglio di amministrazione per quanto svolto in questi mesi”.
La presidente Colombo ha voluto ribadire, dal canto suo, come sia necessario porre attenzione a un’azienda “di persone che assiste persone”. L’ormai ex presidente del Cda, neo liquidatrice, si è augurata che Retesalute possa ripartire con nuovi pensieri e azioni, attualizzando la sua missione a quello che è il contesto sociale di oggi, caratterizzato, non solo per via della pandemia, da nuovi bisogni e domande che impongono una rivalutazione dei bisogni e delle risorse da investire”.

Da segnalare anche l’intervento tecnico del revisore dei conti Stefano Maffi che ha pungolato l’assemblea dei soci: “Da febbraio siamo smarriti. Vi chiediamo una chiarezza di indirizzi dopo il confronto con l’organo liquidatorio” le sue parole con cui è stato riposto al centro della discussione la questione dei bilanci 2018 e 2019, rivisti e corretti dopo anche l’analisi effettuata dalla società di consulenza esterna della Bdo e non portati in votazione dall’assemblea dei soci.