Uniti per Lomagna all’attacco: “Basta cantieri selvaggi in paese”

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La minoranza prende spunto dal caso del commerciante costretto a chiudere martedì per contestare i troppi cantieri selvaggi a Lomagna

Il capogruppo Sala: “La gestione sia dell’edilizia privata che delle opere pubbliche è inidonea”

 

LOMAGNA – Cantieri selvaggi che, con modifiche della viabilità all’ultimo minuto, mettono in seria difficoltà residenti, commercianti e automobilisti. Ad alzare la voce contro quello che sta avvenendo nell’ultimo periodo in paese, con l’ultimo caso registrato a inizio settimana, è il capogruppo di Uniti per Lomagna Mauro Sala.

“In questi giorni siamo entrati in contatto con un commerciante del centro che a buon diritto si lamentava di essersi trovato senza preavviso un cantiere davanti agli accessi del negozio. I lavori impedivano a tal punto che ha dovuto chiudere per un giorno con i danni immaginabili, in termini di mancato incasso e avaria della merce, visto che si tratta di un negozio alimentare”.

Un caso, quello avvenuto martedì scorso, che per la minoranza non sarebbe isolato.
“Vi sono aperti, da qualche tempo a Lomagna, una serie di cantieri per il rifacimento delle piste ciclopedonali, ad oggi le strade interessate da questi sono Via Gargantini e la chiusura di via don C. Colombo con una deviazione mal segnalata che si vede solo una volta imboccata la via. In questo scenario è avvenuto il sopracitato episodio, il quale però ha un retroscena ancora più inquietante, dato che per la chiusura di una strada, di norma, il Sindaco dovrebbe firmare un’ordinanza che definisce gli estremi dei lavori in corso, o al massimo delegare in modo formale qualche assessore”.

Per Sala l’ordinanza non era stata firmata: “Tanto che alla nostra richiesta di vedere l’ordinanza il Segretario ha dovuto, correndo ai ripari, firmarne una di proprio pugno immediatamente, dato che Sindaco e Assessore di riferimento non erano presenti in Comune”.

Da qui l’accusa: “È l’ennesimo caso di cantiere aperto così all’impronta, senza nemmeno – a quanto consta – osservare le regole basilari (o prassi) che importa dell’avviso, dell’ordinanza di chiusura della via, di un minimo di documentazione presente sul posto?
Alle infinite magagne di questa amministrazione si aggiunge anche questa, il “cantiere selvaggio”, con buona pace di leggi e regolamenti, ma anche della buona consuetudine di avvisare per tempo i cittadini dei disagi. Mentre nei comuni vicini nei tanti lavori estivi sono presenti cartelli del tipo “ci scusiamo del disagio…” oppure “Stiamo lavorando per voi…” a Lomagna qualunque cittadino può svegliarsi alla mattina con una ruspa che gli scava davanti alla porta, senza sapere per conto di chi o per che cosa”.

Sala è categorico: “Non si tratta di una semplice dimenticanza: il caso di cui si parla non è l’unico, ma è l’ennesima dimostrazione che la gestione sia dell’edilizia privata che delle opere pubbliche è inidonea e che la responsabilità politica sta in capo all’assessore di riferimento”. Che è, manco a dirlo, l’ex sindaco Stefano Fumagalli. Uniti per Lomagna continua: ” Vista la chiarezza degli eventi è inutile attribuire colpe, ma non possiamo sottacere di avere sempre detto che l’assetto organizzativo associato con Osnago ad oggi non funziona, e la responsabilità ricade sull’amministrazione sedente che ha voluto continuare a testa bassa su questa strada che è evidentemente non solo sbagliata, ma addirittura fallimentare”.

Tornando all’episodio di martedì aggiunge: “Sarà una banalità, ma se un funzionario si riduce il giorno precedente l’intervento ad andare di persona (!) nell’era della comunicazione multimediale, dal commerciante a dirgli che avrà un cantiere fuori casa, e non potendo comunicare con lui, non trova il modo di farlo, comunque vuol dire che c’è più di qualcosa che non va”.

La conclusione è senza filtri: “Il carro o è senza guidatore, o i cavalli con le redini sul collo vanno dove vogliono, e chi è a cassetta non riesce a governarli. Nell’interesse dei cittadini suggeriamo loro che alla prossima improvvisata di questo tipo, anziché discutere col disorientato e incolpevole operatore chiamino i Carabinieri per capire quello che sta succedendo”.