Migranti. Arrigoni: “Gravissima l’adesione di Calolzio allo Sprar”

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Il senatore Paolo Arrigoni
Paolo Arrigoni

CALOLZIO – “L’adesione allo SPRAR da parte dell’Amministrazione Valsecchi certifica la complicità da parte della giunta di centro sinistra alla gestione sciagurata dell’immigrazione da parte degli ultimi Governi a trazione PD. Una gestione che fa acqua da tutte le parti, visto che lo Stato solo quest’anno sosterrà una spesa folle di 4,7 miliardi di euro per gestire almeno altri 230.000 ingressi (che si aggiungono ai 550mila registrati tra il 2013 e il 2016) ed assistere nel sistema di accoglienza oltre (già ad oggi) 185mila migranti per la maggior parte clandestini che non fuggono da guerre e da persecuzioni. Nel 2015 e nel 2016 solo il 5% ha ottenuto lo status di rifugiato”.

Così interviene il senatore della Lega Nord, Paolo Arrigoni attaccando il Comune di Calolzio per la sua partecipazione al progetto di accoglienza secondaria, lo SPRAR è relativo  all’ospitalità di quei migranti che si vedono effettivamente riconosciuto il diritto di asilo, ma Arrigoni è convinto non sia cosi:

“L’adesione triplicherà presto le presenze in città di sedicenti profughi. I numeri saranno poi destinati ad aumentare nel tempo. E’ una bufala, infatti, la quota del 3 per mille sugli abitanti, visto che l’attribuzione dei posti viene modificata nel tempo tenendo conto della quota definita per ciascuna regione in funzione dei numeri dell’accoglienza; e visto che le presenze nel sistema di accoglienza del paese stanno aumentando esponenzialmente dal 2013, sarà inevitabile che nella ricerca affannosa di ulteriori posti da parte delle prefetture il numero dei sedicenti profughi a Calolziocorte sarà destinato ad aumentare. Inoltre, diversamente da come erroneamente afferma l’assessore Luca Valsecchi, non verranno ospitati e assistiti solo coloro che hanno ottenuto la protezione internazionale (status di rifugiato o protezione sussidiaria); infatti, come recita l’acronimo SPRAR (Sistema Protezione Richiedenti Asilo e Rifugiati) ci saranno soprattutto dei richiedenti asilo e dunque molti clandestini. D’altronde come potrebbe essere diversamente visto che alla data del 22 maggio, tra le 1352 presenze nel sistema di accoglienza lecchese, compresi i profughi da ricollocare del Bione, oltre il 95% è ancora richiedente asilo e sul totale meno del 3% appartiene a nazionalità che hanno effettivamente bisogno di protezione internazionale (eritrei, somali, siriani, libici, iracheni e dell’Afghanistan)?” prosegue l’ex sindaco di Calolziocorte.

“Questa grave scelta della giunta non sarà per il territorio priva di conseguenze sociali, economiche e sul fronte della sicurezza. Accrescerà l’inaccettabile fenomeno che vede sempre più zone della città ormai fuori controllo, come l’area della stazione o quella del lungo fiume presso la Cartiera dell’Adda, dove i cittadini hanno ormai paura ad avvicinarsi e dove invece sarebbe necessario ripristinare la legalità, altro che consentire atti di violenza e danneggiamento all’arredo urbano. C’è da rimanere stupefatti delle dichiarazioni dell’assessore ai servizi sociali, a partire da quella che ‘Calolzio non ha ancora assolto alla sua parte’ nel numero di sedicenti profughi da accogliere. Ma stiamo scherzando? E poi, quali sarebbero i ‘vantaggi rilevanti’ di cui godrà Calolziocorte? Lo spieghi ai calolziesi, soprattutto ai tanti in difficoltà economica, con pensioni da fame o con un lavoro precario o magari senza, che continueranno a trovare le porte chiuse dello Stato e del Comune per beneficiare de servizi di assistenza!” conclude il parlamentare calolziese.