Multiutility e Opa obbligatoria. Riva: “Soldi pubblici dati alla finanza”

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Massimo Riva , consigliere comunale dei Cinque Stelle a Lecco
Massimo Riva – Cinque Stelle

LECCO – Il rischio era quasi una certezza ancor prima che l’operazione di fusione giungesse a compimento, lo è diventata dopo l’assemblea straordinaria di Acsm-Agam che ha approvato la nascita della Multiutility del Nord: A2A dovrà lanciare un’offerta pubblica d’acquisto e con essa anche Lario Reti, in quanto soggetto aderente al patto parasociale.

L’obbligo di Opa riguarda chiunque, a seguito di un’operazione finanziaria, arrivi a detenere una quota di capitale in azioni in misura superiore al 30% e serve a tutelare la minoranza dei soci che, trovandosi in una situazione societaria mutata, hanno la possibilità di disinvestire, di vendere le proprie quote ai soci di maggioranza.

La cosiddetta Multiutility del Nord vede A2A detenere il 38,91% del capitale sociale, Lario Reti Holding il 23,05% (con Acel e Lario Reti Gas che partecipano all’aggregazione), il Comune di Monza il 10,53% e il Comune di Como il 9,61% (con Acsm-Agam) , il Comune di Sondrio (Aevv e Aevv Energie ) il 3,30% e il Comune di Varese (con Aspem) l’1,29%.

Non sarebbe scattato alcun obbligo di Opa se la maggioranza delle minoranze presenti in assemblea avesse aderito al progetto di fusione, invece, sul totale di 10,53% di soci minoritari, il 6,5% ha bocciato l’operazione. Di qui il vincolo di offerta d’acquisto verso il capitale post fusione non posseduto. Il prezzo per azione è già stato fissato a 2,47 euro e un esborso massimo di 45 milioni.

“Lario Reti rischia di mettere mano al portafoglio per una decina di milioni di euro e non  è  gradevole che un’azienda pubblica, che si occupa di servizio idrico, debba impiegare soldi pubblici per un’operazione di finanza straordinaria” tuona il consigliere comunale dei Cinque Stelle, Massimo Riva.

“Da sempre siamo stati contrari a questa fusione ed oggi assistiamo ad un nuovo discutibile risvolto – prosegue il consigliere ‘pentastellato’ – negli ultimi mesi Acel e Lario Reti Gas, a seguito dell’aggregazione, hanno dovuto distribuire riserve per 20 milioni di euro ai propri soci, ora dovranno affrontare una nuova uscita di risorse. Credo che i soci pubblici di Lario Reti debbano fare le loro considerazioni”.