Nava presenta Libertà e Autonomia: “Riuniremo il centrodestra”

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Daniele Nava alla presentazione di Libertà e Autonomia

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LECCO – Le elezioni provinciali appaiono già scritte in favore del centrosinistra, che attualmente guida il maggior numero di amministrazioni comunali sul territorio, ma dal lato opposto della politica si punta a “preservare l’esperienza di governo” che si sta per concludere a Villa Locatelli e a cogliere l’appuntamento elettorale per “rafforzare e riunificare il centro destra”.

E’ Daniele Nava, ex presidente della Provincia di Lecco, a presentare obiettivi e candidati della lista “Libertà e Autonomia” che correrà alle elezioni per il rinnovo del consiglio provinciale e per nominare il nuovo presidente.

“Sono stato il primo presidente di centrodestra e l’ultimo ad essere eletto dal popolo, abbiamo lavorato cinque anni e crediamo che questa esperienza positiva vada preservata ” ha spiegato Nava durante la conferenza stampa che si è svolta nella sala conferenze dell’NH Hotel di Pescarenico.

La riforma Delrio ha reso le Province enti di secondo livello, escludendo l’elezione diretta da parte dei cittadini. Saranno i sindaci e i consiglieri comunali del territorio a votare la composizione del nuovo ente, sindaci e consiglieri sono anche i candidati delle liste e quella preparata dal centrodestra a guida NCD si presenta come “un esperimento politico che non punta solo a far eleggere i proprio candidati in Provincia – ha sottolineato Nava – ma che ha l’obiettivo di riunire un centro destra oggi diviso, per vicende locali e nazionali, e non vincente. ‘Autonomia’ per rimarcare l’importanza degli enti locali e della sussidiarietà del federalismo in cui crediamo, ‘Libertà’ perché questa parola è da sempre cara al centrodestra e alternativa alla sinistra, prima con la Casa delle Libertà, poi con il Popolo della Libertà”.

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Tre sindaci, un assessore comunale e un assessore provinciale uscente, tre ex consiglieri provinciali e quattro consiglieri comunali a comporre la lista predisposta da Nava insieme a Mauro Piazza e ad altri amministratori.

“E’ stato semplice mettere in piedi questa lista grazie agli amministratori che fin da subito hanno garantito la loro disponibilità – ha spiegato l’ex presidente di Villa Locatelli – alcuni di loro sono slegati da simboli di partito, c’è invece il sindaco di Varenna con una storia che lo ha visto impegnato in un partito come Forza Italia. Altri ancora giungono da altre esperienze, nell’UDC e in Fratelli d’Italia”.

Carlo Molteno, primo cittadino varennese, ha spiegato la sua adesione alla proposta di Nava: “Ho voluto dare la mia fiducia a questo progetto sperando in una riunificazione delle anime del centrodestra e nella fine delle diatribe. Nel lecchese abbiamo un bacino di voti molto importante e non dobbiamo perderlo”.

Carlo Molteni, sindaco di Varenna
Carlo Molteni, sindaco di Varenna

Insieme a Molteno compongono la lista l’assessore Comunale di Cremeno Antonio Arrigoni, il consigliere provinciale  Paolo Bettiga, il consigliere comunale di Carenno Giuseppe Brini, il sindaco di Sirone Matteo Canali, il consigliere provinciale uscente Sandro Cariboni dell’UDC, il consigliere provinciale e al comune di Merate Alfredo Casaletto, l’assessore provinciale e consigliere comunale di Barzanò Francesca Colombo, il consigliere comunale di Malgrate Francantonio Corti, il consigliere comunale e candidato sindaco di Abbadia alle scorse elezioni Mattia Micheli, il consigliere comunale di Vercurago in quota FDI Cristiano Stefano Pelà ed il sindaco di Monticello Luca Rigamonti.

Nessun candidato presidente a sfidare Flavio Polano, designato dal centrosinistra: “Con questo sistema elettorale la sinistra ha già vinto e in caso di sconfitta il candidato perdente non verrebbe ammesso in Consiglio – ha spiegato Nava – Non sarebbe stato giusto quindi coinvolgere qualcuno in questo ruolo sapendo già l’esito. In ogni caso la situazione che riguarda le Province, alle quali una legge folle lascia importanti competenze senza affidare loro le risorse, è destinata a creare un corto circuito pazzesco sul territorio. La barca rischia di affondare poco dopo essere salpata e per questo sarà necessaria l’unità istituzionale”.