Nuova gestione dei servizi sociali. Sì colmo di dubbi, le minoranze abbandonano l’aula

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CALOLZIO – Anche Calolzio ha dato il proprio sì alla modalità di gestione associata dei servizi sociali per l’ambito di Lecco, voce che sta sfilando in tutti i consigli comunali del territorio. Un’ approvazione apparsa quanto meno flebile e ricca di dubbi sollevati non solo dai banchi delle minoranze, ma anche da parte della giunta, a guidare la lunga riflessione, nel corso dell’assemblea di martedì sera, i pareri negativi dei tre tecnici comunali.

“Queste delibere si stanno trattando in tutti i consigli comunali dell’ambito di Lecco, bisogna decidere per la nuova forma di gestione dei servizi sociali per i prossimi anni, Calolzio ora aderisce a Lecco capofila, ma essendo cambiate le disposizioni di legge regionali bisogna distinguere il soggetto d’indirizzo e quello che gestisce – ha introdotto il tema l’assessore alle politiche sociali Luca Valsecchi – gli uffici hanno dato un parere tecnico, contabile e finanziario negativo dovuto a carenza d’informazioni”.

L’assessore alle politiche sociali Luca Valsecchi

 

Diverse le alternative che si sarebbero potute approfondire, aspetto quest’ultimo, che sarebbe mancato, a dire delle minoranze; “avrei preferito una pratica più completa, con questo tipo di gestione a maggioranza privata non avremo più un controllo diretto” è intervenuta Tina Balossi, consigliere per Lega Nord.

I pareri negativi di regolarità tecnica, illustrato dalla dottoressa Elisabetta Gandolfi, di regolarità contabile da parte della dottoressa Daniela Valsecchi e del revisore dei conti dottor Matteo Bongiolatti hanno insinuato dubbi e riflessioni all’interno dell’assemblea.

“Non è un atto di indirizzo – è intervenuta la dottoressa Daniela Valsecchi, smentendo di fatto quanto detto dall’assessore alle politiche sociali –  ho posto dei dubbi che credo siano legittimi, prima di escludere l’opzione d’impresa a maggioranza pubblica si potrebbe fare un interpello sul fatto di risparmio dell’IVA – che secondo le prime ipotesi attraverso la gestione associata dovrebbe attestarsi intorno a 900 mila euro – mi chiedo se il risparmio d’IVA ci sarà, ci muoviamo al buio. Il parere complessivo è negativo perché non è ipotizzabile l’impatto sul bilancio comunale – ha continuato –  la documentazione non dà risposte, ma confonde le poche idee che abbiamo, ci sono tre documenti da approvare che dicono cose differenti l’uno dall’altro”.

I banchi della minoranza lasciati vuoti durante la votazione, con i consiglieri che hanno abbandonato l’aula

 

Rilevanti i dubbi sollevati dall’assessore in maggioranza Paolo Cola; “le perplessità dei tecnici sono anche le mie, stiamo facendo un atto di fede nei confronti del capofila –  ha detto, rimarcando più volte la richiesta di una proroga alla decisione per approfondire la materia – dobbiamo sottostare alle indicazioni di Lecco, credo che potesse essere fatto un maggiore sforzo per individuare un transitorio, un periodo ponte per una scelta più serena di quella che oggi viene fatta” . Tutti favorevoli, però, in fase di votazione, con una  maggioranza che compatta ha dato il proprio ‘placet’, mentre le minoranze avevano già abbandonato l’aula.

“Ero perplesso sull’aspetto politico, ritengo che quello del sociale sia un servizio che debba essere gestito dal pubblico – ha commentato il capogruppo della minoranza leghista Marco Ghezzi –  siamo di fronte a una sorta di monopolio dove c’è un privato di tipo no profit, ma che opera con logiche da privato, io ritengo migliore la scelta del pubblico. Non siamo in chiesa, non possiamo votare per fede, serve responsabilità” ha concluso abbandonando l’aula con Cristina Valsecchi e Tina Balossi, consiglieri per Lega Nord.  A seguirli il consigliere Dario Gandolfi: “stiamo affidando a un privato un pacchetto con una serie di interventi in cui l’amministrazione sarà sempre meno incidente, il mandato alla società sarà ampio, ad ora non abbiamo uno statuto che è il parametro di controllo e lo strumento di garanzia. I tecnici ci stanno dando un messaggio importante con i loro pareri sfavorevoli”. A lasciare i banchi del consiglio comunale anche i consiglieri per la Casa delle sinistre, Boubou Dia e Eleonora Rota, che ha giustificato: “non possiamo scegliere una forma piuttosto che un’altra se non abbiamo un prospetto finanziario per capire se sarà economicamente sostenibile. Sull’azienda di tipo sociale non è stato fatto un approfondimento, la scelta deve riguardare la qualità non un possibile risparmio sull’IVA. È l’ennesimo atto verso una privatizzazione, ma questo è un settore particolare, la logica non deve essere della beneficienza, ma nemmeno del pareggio di bilancio. Ci resta il dubbio su tutto”.

Un clima ed una materia delicati quanto pesanti, per il capogruppo di maggioranza Autelitano, “credo sia una scelta giusta da sostenere, non esente da rischi, ma innovativa, siamo esploratori, sentiamo la responsabilità, ma dobbiamo avere il coraggio di prendere questa decisione” ha concluso, prima di lasciare al voto.